Ho visto per strada all'altezza della sesta traversa all'incrocio con la prima retta la carta di lutto di Concetto Bellissimo. A fianco alla porta della parrucchiera in casa Carmelina, figlia di donna Pietra, hanno incollato un foglio rettangolare in bianco e nero che dice Nel primo anniversario della morte i parenti lo ricordano con affetto. Usava fili di stoppa per i tubi. Era uno stagnino. Idraulico si direbbe. Portava una tuta blu come il colore degli occhi quando montava il cavalletto a forma di piramide e i rubinetti giravano di 180 gradi sui marciapiedi di pietra lavica. Concetto aveva le gambe come Gigi Riva prima di tirare un rigore. Bellissimo aveva un figlio e una sorella che poi rimase schetta. Bionda e occhi azzurri, vendeva calze di nylon senza parlare con nessuno. I tubi servivano per il nuovo impianto quando il cortile sarebbe diventato un magazzino per una montagna di coccia di frumento. Con un certo Orazio si nuotava dentro le granaglie. Poi ci stendevamo...
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