mercoledì 28 novembre 2012

Some body

Highlands (B Dylan)
 I’m crossing the street to get away from a mangy dog
Talking to myself in a monologue
I think what I need might be a full-length leather coat
Somebody just asked me
If I registered to vote

Insanity is smashing up against my soul
You can say I was on anything but a roll
If I had a conscience, well, I just might blow my top
What would I do with it anyway
Maybe take it to the pawn shop

I don’t want nothing from anyone, ain’t that much to take
Wouldn’t know the difference between a real blonde and a fake
Feel like a prisoner in a world of mystery
I wish someone would come And push back the clock for me

sabato 24 novembre 2012

Norwegian wool

A Bergen due ragazzi cantano suonando la chitarra. Uno appollaiato sullo steccato e l'altro in piedi. Al levare della battuta il velo dei capelli fa il pendolo tra gli occhi del cantante a piombo sulle corde. Una nave vichinga ha alzato le vele per i turisti ora che arrivano anche dall'altopiano. In cima alla collina vendono anche il pellame di renna e il maglione blu con i disegni grezzi.

Voglio comprarne una balla, una partita di castoro, come i trapper canadesi. Prendo uno scendiletto e una giacca. Prima o poi ci metterò sopra i piedi nudi al risveglio. Dalla collina a strapiombo la stazione della funivia fa vedere in basso la costa dei fiordi e i battelli. Ho lasciato un Ford Transit camper parcheggiato in città. Dentro ci andrà anche la pelle arrotolata larga più di in metro e anche qualche scatola per i regali alle famiglie.

Per qualche tempo il mio letto di ferro battuto è rimasto vuoto al di sotto del piano del materasso. Tranne quella volta che Bobbie sbatteva la coda così forte da svegliare i vicini. La sua pelliccia era simile, i peli andavano in giro per la casa al quarto piano di un quartiere vicino alla ferrovia. Di giorno si affacciava al balcone e restava da sola finché la sera abbaiava al mio ritorno.

Avevo una culla con delle barre di legno e le finiture lucidate da Mastro Giovanni. Quando ci stavo dentro le onde rimbombavano sulle mie tempie. Ogni volta la febbre tormentava il corpo e la testa con il suo calore, nella serata aumentava finché il fresco delle mani ci passava sopra. Sopra la rete del lettino e sotto il materasso di lana toccavo una pelle di lana. Era piccola, quella di un agnello o di una capra, ed era bianca e nera.

Lo scendiletto di pelle di Bergen, avvolto come un manifesto, è rimasto nel solaio. L'umido ha fatto saltare la saldatura di alcune parti per una decina di anni. Ma, dopo qualche tempo, ha fatto mille e 500 kilometri e per alcuni giorni ha preso il vento e il sole appesa ai gradini di una scala. Li perde sempre i peli ma sono tanti e ancora fitti. Al passare delle dita dei piedi la pelle di renna si agita e prende vita per il prossimo inverno. A Natale mi spoglierò del maglione di lana norvegese bianco e blu e ci camminerò sopra con te.

martedì 6 novembre 2012

Balsamata

 La Balsamata ha le sembianze della bella donna. Arriva in aereo con un'amica dalla faccia a forma di quadrato. Si capisce subito che è lei perché sembra bionda e veste di verde.  Può avere una cinquantina di anni portati bene. Ma gli occhi sono lo spettro del tempo che passa.

Man mano che la faccia si avvicina ogni grinza degli occhi diventa un solco. E' sprofondata anche la sua energia nella notte insonne. L'amica con la faccia a palettone, che riparte stasera, già sembra più vivace. Dice che è in transito, deve raggiungere il fidanzato. Uno che faceva il militare nell'isola e poi si è sposato a Brindisi senza dire niente. Che sfacciato!

La ragazza Manuela parla, invece la Balsamata no. Racconta della sua storia, poi telefona il figlio piccolo rimasto con la cugina. Dovrebbe fare i compiti ma non riesce, vuole una mano a proposito delle tabelline. La statale è vuota a quest'ora del giorno, più avanti la pioggia comincia a cadere.

Avevo previsto di starmene lontano da copertoni e segnali luminosi. Per qualche giorno ci sono riuscito. Zoricka mi abbraccia e graffia la faccia per diletto e dispetto. Avere un cane è come avere un'amica logorroica ma dolce come il miele. Dorme a fianco sulla coperta e adesso fa anche piacere.

Alfio mi ha portato un agnello scuoiato avvolto in una plastica, se lo scongelo potrei esibirmi nella ricetta al forno. Ho deciso di diventare vegetariano per amore e per convinzione, quindi potrei cominciare la mia prossima battaglia contro gli uomini che uccidono e mangiano altri esseri viventi. Al momento vivo sotto un albero seduto in una poltrona a guardare il mare di terra davanti.