venerdì 20 febbraio 2009

Brodo di pollo

Roma, piazza Bologna. La stanza era umida in un semi interrato senza finestre. E quando l'aria non circola senti un odore di cantina e di stantio. Perchè l'evaporazione dei fumi non ha corrispondenza con il flusso di ossigeno da fuori verso dentro. L'odore del brodo di pollo si sentiva appena nel frigo per via della bassa temperatura. Così abbiamo aperto la scodella di plastica con il brodo del pollo spedito dalla mamma dell’Irpinia. 

Ma è bastato poco a farlo rinvenire quando poi abbiamo tentato di fare il risotto una domenica sera dopo il tradizionale cinema della domenica. Dopo il primo Tornatore che parla dei siciliani come fossero abissini dominati dai nobili aragonesi. Perciò gli odori della cucina andavano anche nel bagno e nella stanza con il divano letto. 

Il riso in brodo sarebbe andato anche sulle tamerici salmastre se avesse potuto uscire dall'appartamento rosso e senza finestre. Sugli abiti rossi sparsi sui mobili rossi e sulle spalline bianche il calore della pelle bianca era confuso con il colore e l'odore della pelle di pollo, con il suo essere una cosa di sostanza, un ricostituente indigesto. 

Sotto le coperte calde e umide per un certo tempo ci siamo stretti nella coltre del bianco, le facce bianche e rosse di porcellana e di papavero. Il brodo di pollo fa bene anche al raffreddore e alla tosse, lo dice l'esperto del giorno sul giornale del giorno.

giovedì 12 febbraio 2009

Musica nell'aria

Amo Bob Dylan da quando avevo il mangiacassette. E lo portavo al liceo per far sentire a tutti Storia di un impiegato di De Andrè o Desolation Row tradotta insieme a De Gregori.

Andava Homesick blues di Bob tra le basiliche la prima volta che ho baciato la mia ragazza. Così da circa 20 anni se mi capita a tiro vado a sentirlo nei concerti, l'ho visto in cima a una montagna in Austria che cantava con gli occhiali da sole, in una pozzanghera nella pioggia alla periferia di Milano, ma anche nel teatro greco di Taormina quando era già ridotto male.

Una sera a Bologna c'era il Papa davanti mentre faceva le scale con il cappello in mano e dopo qualche passo incerto da trapezista si è rialzato al volo e gli ha stretto le due mani. Una volta d'estate sono andato come gli altri pellegrini dietro alla sua carovana.

Ci sono dei versi di Tamburine man che ancora adesso dicono ogni giorno una cosa nuova e le canzoni sono fatte apposta per essere cantate in diversi istanti della tua vita. Ho sentito la prima volta le sue canzoni in un nastro. La cassetta era rossa e sulla copertina c'era una foto che somigliava a un'altra foto che avevo fatto ai miei capelli per sapere da che parte tirarli senza nascondere la faccia.

Dalle parti di Tulsa, Oklahoma c'era un campo di baseball della seconda divisione e la sera, prima del tramonto, la gente si è stesa sull'erba come a un pic nic. Ha cantato Hollis Brown ma anche Lonesome day blues, ha cantato My back pages con il violino dietro a sostenere il verso Oh but I was so much older then, I'm younger than that now. con la voce meno ubriaca di quanto non fosse nel concerto di Fort Worth, Dallas quando invece insieme a Willie Nelson non reggeva il duetto su I win again nel 2005.

Quando il concerto è finito nel parcheggio dello stadio e dagli sportelli aperti delle Jeep ho sentito le registrazioni pirata di altri concerti di qualche sera prima. E una sera di queste non dormivo quando nel mezzo della notte sono uscito dal motel sulla ferrovia e ho respirato l'aria di fuori.