Adesso ho quasi tutto, molto più di sempre. Adesso non devo lavorare per vivere, ho abbastanza. Ho anche una casa solo mia, una terra tutta mia. Prima ero nel traffico e vivevo in quattro metri quadrati, ora ho quattro stanze da 120 metri e un terreno di nove mila metri. Ci sono due cani che corrono, tanti alberi piantati e altrettanti da piantare ancora. Quando avevo la voglia non avevo una lira, adesso ho una lira ma la voglia è passata. No non è passata, ho sempre il senso del dover fare qualcosa per proteggermi aspettando tempi migliori. Invece dovrei semplicemente cercare di fare quello che voglio fare: alzarmi dal letto con un piano per la giornata. Dovrei fare con calma e determinazione quello che è giusto e bello fare. Ma nel frattempo ho dimenticato cosa volevo fare perché l'ho rimandato. Ho sentito di non avere la forza di andare oltre le barriere e le circostanze. Mi sono perso nel groviglio delle rinunce e dei compromessi. Era più urgente la necessità di coprirmi dalle...
Lettere, blues e notizie dall'interno
bugiardo...
RispondiEliminaci sei nato ...
e ci sei tornato..
Ogni tanto torno qui. A guardare che dici, che fai o solo se ancora vivi. Mi consola sapere che ci sei, anche lontano. So che alle volte ti vengo in mente, come tu a me. Certo potrei chiamarti oppure tu potresti, oppure anche no.Il senso dell'incontro è essersi incontrati e per questo un poco appartenersi sempre. Il perdersi, momentaneo o permanente, poco conta.
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