Le emozioni si allontanano. Lo stesso tatto e lo stesso sorriso, con il tempo, diventano un'altra cosa. Come un punteruolo che entra nella pelle ma che la pelle accoglie senza sanguinare. Dolore e piacere di rivederti andar via o di abbracciarti di nuovo, un bacio o una carezza sulla porta di casa. Mi manchi, tesoro, come il muschio alla pietra che rotola via. Mi manchi quando dici buon viaggio, o dici grazie di avermi tenuto con te. Ci rivedremo un'altra volta, aspettami per la prossima volta. Quante volte si miete il grano in un anno? Come si fa seminare tutte queste spighe, e chi se le mangia? Raccontami tutto adesso, si è fatta la tua ora. E' venuto il tempo di aspettare e rinascere anzichè partire e scomparire.
Adesso ho quasi tutto, molto più di sempre. Adesso non devo lavorare per vivere, ho abbastanza. Ho anche una casa solo mia, una terra tutta mia. Prima ero nel traffico e vivevo in quattro metri quadrati, ora ho quattro stanze da 120 metri e un terreno di nove mila metri. Ci sono due cani che corrono, tanti alberi piantati e altrettanti da piantare ancora. Quando avevo la voglia non avevo una lira, adesso ho una lira ma la voglia è passata. No non è passata, ho sempre il senso del dover fare qualcosa per proteggermi aspettando tempi migliori. Invece dovrei semplicemente cercare di fare quello che voglio fare: alzarmi dal letto con un piano per la giornata. Dovrei fare con calma e determinazione quello che è giusto e bello fare. Ma nel frattempo ho dimenticato cosa volevo fare perché l'ho rimandato. Ho sentito di non avere la forza di andare oltre le barriere e le circostanze. Mi sono perso nel groviglio delle rinunce e dei compromessi. Era più urgente la necessità di coprirmi dalle...
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