Un tizio giapponese torna a casa la sera negli anni '60, si siede in poltrona e mette le cuffie. Per ascoltare il silenzio che ha registrato su nastro. Un giorno di un weekend è andato fuori città con microfono e registratore professionale. Si è piazzato e ha registrato per due ore il suono intorno. L'apparecchio di alta fedeltà riproduce il suono dentro le cuffie, poi il giapponese va a letto e dorme. La stanza è immersa nella notte e nel rumore dei suoni di dentro e fuori la finestra. Il giapponese non ha messo i tappi perché la sordità non è silenzio nè la tranquillità. Il tappo alle orecchie sarebbe come la stanza insonorizzata delle carceri. Allora lascia le orecchie libere di ascoltare i rumori della strada, i suoni e le parole dentro la testa. Le due ore di silenzio registrato domani sera le riascolterà ancora, senza essere disturbato.
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