La signora usciva dal bar, non ha visto la vetrata e ha dato un colpo di testa alla porta. Il suo amico l'ha soccorsa, lei è rimasta stordita per qualche tempo. Non c'è niente da ridere, anzi poteva farsi un bell'acchetto sulla fronte e il sangue scorreva sulla tempia.
Un'altra donna, una straniera, passava sui marciapiedi nei pressi della fermata. Con una valigia a ruote di gomma cercava un taxi o cercava qualcuno. Ha centrato con il viso un palo di ferro, era un'insegna del divieto di sosta. Si è presa una bella botta, lo spavento ora gli è passato.
Di questi tempi a luglio succede sempre qualcosa agli occhi o alle ossa. Un colpo di sole come una mazzata sulla testa, un calcio di pallone e poi una ferita alla fronte. Ero per terra, non vedevo più niente sul campo di Pedara. Me lo avevano detto, guarda avanti invece di correre con la testa da un lato.
Nei racconti delle Scritture si dice a qualcuno di non voltarsi indietro. Potrei paralizzarmi se lo facessi adesso. Potrei diventare una statua di sale all'incrocio dei venti. Rimango dritto in piedi, posso fare due passi avanti senza farne troppi altri indietro.
Speculatori dei cascami della lana vendono ancora la mia pelle. Cavallette a quattro zampe alitano dalla bocca rugosa. I miei contadini proteggono il campo, bevono il vino e aspettano. Guardo avanti, non mi fa impressione la dose di zucchero nella coppa.
Un'altra donna, una straniera, passava sui marciapiedi nei pressi della fermata. Con una valigia a ruote di gomma cercava un taxi o cercava qualcuno. Ha centrato con il viso un palo di ferro, era un'insegna del divieto di sosta. Si è presa una bella botta, lo spavento ora gli è passato.
Di questi tempi a luglio succede sempre qualcosa agli occhi o alle ossa. Un colpo di sole come una mazzata sulla testa, un calcio di pallone e poi una ferita alla fronte. Ero per terra, non vedevo più niente sul campo di Pedara. Me lo avevano detto, guarda avanti invece di correre con la testa da un lato.
Nei racconti delle Scritture si dice a qualcuno di non voltarsi indietro. Potrei paralizzarmi se lo facessi adesso. Potrei diventare una statua di sale all'incrocio dei venti. Rimango dritto in piedi, posso fare due passi avanti senza farne troppi altri indietro.
Speculatori dei cascami della lana vendono ancora la mia pelle. Cavallette a quattro zampe alitano dalla bocca rugosa. I miei contadini proteggono il campo, bevono il vino e aspettano. Guardo avanti, non mi fa impressione la dose di zucchero nella coppa.
passi lenti, anni che passano ad aspettare e torri di guardia a difendere il regno senza orizzonte..
RispondiEliminae se c'è una corsa, è inutile ..come girare in tondo sui navigli..
Così si rimane paralizzati come statue .. immobili tra le strade che nonostante tutto soffiano su di noi, con la paura di guardare avanti per essere sicuri di non fare passi indietro...
peccato... rinunciare alla follia è un po' morire
usciva dal letto, la finestra era aperta per il caldo, lui non ha visto e ha dato un colpo di testa all'anta sporgente. Lei l'ha soccorso, lui è rimasto stordito per qualche tempo. Non c'è niente da ridere, anzi poteva rischiare di essere costretto a rimanere dov'era.
RispondiEliminaDi questi anni in agosto ci si trova a dover fare delle scelte: guardare avanti invece di tirarsi su con la testa da un lato.
E allora, rimani dritto in piedi, fa' quei passi avanti, contro gli speculatori e le cavallette non si guarda mai indietro.
Ma le ferite alla testa rimangono solo a chi resta.