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Visualizzazione dei post da agosto, 2012

Il vento di Mergozzo

Si increspano le acque del lago Maggiore. Il cielo si chiude come un tetto sul cinema all'aperto. Una corrente di piombo scesa da Nord attraversa lo specchio di acqua di fronte al porto. Tra le panchine di ferro le foglie dei platani si ammucchiano per le folate di aria compressa e gli slavi sull'erba si alzano come per controllare gli scafi. Max ha detto che è il vento di Mergozzo, anche Antonio è d'accordo. Di fronte alla riva si vede uno spiraglio di luce. - Che bello che è! Sembra un miracolo! La ragazza va avanti per un pò caracollando, ha una borsetta dal cordoncino lungo appesa. Si spinge verso un posto dalla facciata giallo intenso ed entra salendo le scale fino al primo piano. Si sta bene tra i laghi tra le foglie verdi che coprono le strade come un manto. Di solito la fauna delle spiagge è sempre accoppiata, anche tra amici. Ognuno ha il suo da fare con il compagno o la compagna. Ma il tempo è ormai scaduto, la gente prende quel che trova. E' la fine di agosto...

Lilla di colore

Erano le quattro di pomeriggio, la temperatura era arrivata sui 38 gradi con l'80% di umidità. Quasi tutte le finestre e le porte dei palazzi alti almeno sei piani erano chiuse da settimane. Una sirena di appartamento suonava a due tonalità, un'altra macchina parcheggiava a fianco per quanto ci fosse spazio per due Tir poco più avanti. Ho incrociato gli occhi di un passante ma lui puntava verso un altro punto del selciato. Aveva l'aria di uno che non ha i soldi per partire e andare al mare. Quando le persone sono poche ognuno sente battere il cuore dell'altro nello spazio anche se non lo vede. Da come scorrono i passi si intuisce la paura o la voglia di confidenza. A un certo punto, nel silenzio, disse: -Andiamo di là... Le pareti della stanza da letto erano lilla di colore, ma sotto il bianco del tetto si disegnava il blu dei portalampada. Il lenzuolo invece era più scuro con le federe agniùtticate fresche. Aveva un reggiseno di pizzo. Io, invece, portavo degli ...

Stranezza d'amare

Sono stato insieme a te sotto il tetto di una macchina alla fermata del tram. I rumori intorno delle onde radio coprivano i passi di chi correva per le scale o nell'asfalto delle strisce pedonali. Come si chiama questa fermata non lo so, deve essere quella di un santo o di una santa. Fuori è tutto un disordine, dentro ci siamo noi. Nella chiesa coi mosaici sull'acqua le candele erano rosse. Ognuno ha messo la sua nel trespolo a bruciare, la mano nella mano a spegnere il fuoco nel catino. Ci siamo tuffati dal trampolino del Cozzi in un salto mortale senza avvitamento. Non ho ancora perso l'equilibrio, mi sono perso 10 metri in fondo al colore dei tuoi occhi. Le tue labbra mi dicevano, chiudi la tenda in questo deserto. C'era un vento di estate, un sole caldo ad asciugare la pelle. Il verde delle foglie dei platani andava incontro al bianco delle nuvole e all'azzurro dell'acqua  e della piattaforma verso il cielo di agosto.  Fammi prendere lo  zucch...