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Lilla di colore

Erano le quattro di pomeriggio, la temperatura era arrivata sui 38 gradi con l'80% di umidità. Quasi tutte le finestre e le porte dei palazzi alti almeno sei piani erano chiuse da settimane. Una sirena di appartamento suonava a due tonalità, un'altra macchina parcheggiava a fianco per quanto ci fosse spazio per due Tir poco più avanti.

Ho incrociato gli occhi di un passante ma lui puntava verso un altro punto del selciato. Aveva l'aria di uno che non ha i soldi per partire e andare al mare. Quando le persone sono poche ognuno sente battere il cuore dell'altro nello spazio anche se non lo vede. Da come scorrono i passi si intuisce la paura o la voglia di confidenza.

A un certo punto, nel silenzio, disse: -Andiamo di là... Le pareti della stanza da letto erano lilla di colore, ma sotto il bianco del tetto si disegnava il blu dei portalampada. Il lenzuolo invece era più scuro con le federe agniùtticate fresche. Aveva un reggiseno di pizzo. Io, invece, portavo degli hot pants rosso-neri con la scritta "Uomo".

Lei si è seduta su un lato del letto come per stendersi. Una delle due gambe era rimasta appoggiata al pavimento e la testa era reclinata su un lato. Poteva essere la statua di Persefone o di Giuseppina Boharnais ma la sua mano è andata verso di me e i suoi occhi hanno perso lo sguardo. Fino a che si sono riaperti di un altro colore.

Dalla persiana abbassata entravano i rumori dei passi della gente, delle chiavi dentro il cancelletto dell'ingresso e delle voci dei bambini del piano di sopra. Su un lato del marciapiede la scritta diceva "Elettrauto per auto", il portone era chiuso per ferie. Un ragazzo dell'America centrale prendeva a scendere le scale e una donna lo chiamava sporgendosi dalla soglia.

- Sai di cotone sciùso!
- Come può essere?
- Solo il cotone può essere sciùso

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