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Altro parallelo

Contaminazione di carne, parassiti, funghicidi e denti rotti erano dappertutto. Lui passava il concime sui fili di erba e pompava il fluido antigelo nel contenitore del cofano dell'auto. Di giorno andava in giro per far prendere aria al cane. Poteva anche non vedere nessuno o incontrare qualcuno. Di solito era gente invecchiata e vicina alla fine, pensava di avere 22 anni invece ne aveva 52 quando parlava al telefono con l'altro capo della terra.

Era come un fantasma, anzi era uno spirdo. Gli spirdi non si vedono ma di notte fanno rumore di catene. Da quando aveva passato il confine doveva spiegare come mai lo aveva fatto. Qualcuno si ricordava di lui, eri a Roma ultimamente. E tua sorella come sta? Spiegava qualcosa in una lingua sconosciuta, la sua voce era bassa e monocorde quando diceva della sua decisione di lasciare una vita per un'altra.

Aveva sognato di un altro nome o di correre verso un altro sè. Era come scomparso ai suoi amici e ai suoi cari. La maledizione lo aveva colpito in fronte quando aveva pochi anni. Il fantasma passava per le strade viscide di pioggia. Seguiva lo scorrere delle cose e gli impegni degli altri come fosse uno spettatore della vita. Era già successo qualche volta di sospendere la presenza, quando aveva 12 anni e forse quando ne aveva 22 o anche 32.

Era un'incubazione prima del nuovo ciclo di vita. Si prendeva il suo tempo per riflettere su quanto era smarrito e deluso prima di ricominciare ancora. Si ricordava delle profezie di sventura, di lei che parlava di terra bruciata. Una donna stava a fianco e aveva un bel sorriso. Diceva di sentirlo forte quando erano insieme sdraiati. Adesso era scomparso e riapparso in un altro parallelo.

Troppa gente insieme, troppi rumori e disturbi potevano fare male nelle città. Era entrato nel personaggio e ora ne era uscito. Forse non era lui a chiamarsi Pasquale come Totò a piazza Esedra quando prendeva schiaffi senza reagire. Gli raccontavano ognuno delle proprie cose. Gli parlavano di come sono andati i loro fatti.

C'era un mistero nella vendita dei locali del circolo Operai alla banca. Avrebbe avuto la raccomandazione di un vecchio membro del più celebre gruppo associato della città. Penso perciò di diventare socio e trascorrere il sabato a parlare di raccolta di funghi e collezioni di ceramiche fenicie.

Commenti

  1. nuovi cicli di vita, inizi e fine di vita del secolo scorso..
    vecchi di 22 anni o ventenni invecchiati e 'giovani' iscritti ai club dei pensionati...
    universi paralleli....
    sagge decisioni ... o pentimenti?
    forse semplici riflessioni.. un po' aride però

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  2. A me invece piace.
    Non è un'opera letteraria, non credo che ne abbia nemmeno l'aspirazione.
    Che siano riflessioni o semplici evocazioni, saranno un diritto di chi scrive: non è mica sancito dalla legge, che si debba capire precisamente tutto. Molte cose non stanno sotto il sole, e non per questo mancano di pregnanza.
    A me piace. Forse anche per gli squarci di ricordi.

    RispondiElimina

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