Ti guardavo intorno alla guancia senza dire niente delle solite cose quando come dall'alto di una collina procedevano in volo in sequenza regolare una a una le scene di movimento delle ciglia e delle labbra anche gli zigomi e le dita o il movimento delle mani le illuminazioni dello spazio intorno fino a scalare verso il desiderio di passare oltre l'irritazione per il presente o per il dolore ai piedi feriti da un taglio accidentale così allora il rimando all'ombra dei tuoi occhi scuri del pomeriggio il riempire il tempo fino alla sera con tante cose da fare oltre l'ansia di prevedere e di controllare lascia intatto il momento presente con il suo profumo di melograno il senso di sicurezza e di benessere ma anche di eccitazione per quello che sta per succedere o per la certezza di una liberazione dalle catene sì del cielo mentre le coppie e le famiglie in silenzio siedono sulla panchina di fronte allo specchio poi si alzano in silenzio per tornare a casa a turno secondo le ore del giorno come ombre cinesi di fronte a noi che restiamo lì per tanto tempo nello spazio diverso delle nostre vite che converge verso la stessa zona e si incastra come se si fosse staccato ma non per sempre e ora si adagia si incolla aderisce nel toccarsi e nello sfiorarsi si riprende quanto perduto e disperso quanto puo' restituire la storia di tentativi di costruire un grande piatto con ingredienti giusti messi insieme nel modo sbagliato e di compagni di un gioco o di una tragedia che portano la loro croce e la delizia passando il bicchiere di vino dalle labbra fino alla lingua intrecciando le dita sul tavolo attorno alla nuca o spezzando delle spighe per formare un mazzo di fiori secchi per l'eternità se vuoi restare stanotte con me quando vieni a trovarmi quando ti arricampi è sempre tardi può essere che sei così tosto e come si deve fare non lo so e finalmente tutto questo finirà perché ora ha un senso e si capisce perché è accaduto e si capisce cosa accadrà tra di noi e per ognuno meglio di prima meglio di questa notte passata con un dito sanguinante e i miei piccoli stesi fuori a fare la veglia e ad abbaiare nel caso che la volpe si avvicini o che ritrovi la sua strada.
Scusate ero via. Mi hanno detto metti via. Mi sono detto sono via. Ecco dunque: la parola di oggi, forse di questo prossimo secolo è: sostituzione. Il ChatGpt, il robot della chat, ti parla come ti parla una persona. Finora tutti gli altri media ti parlavano come una persona ma questa volta è diverso. Molto diverso. Sostituisce tutto, anche una buona parte di te stesso. Certo, prima deve imparare chi sei ma poi ti sostituisce. Comodo non dover più dipendere da questo e quello, e così entri nel gioco della mutazione e della sostituzione. Gli italiani stanno scomparendo e dunque è in corso la sostituzione etnica. Quella di cui parliamo invece è una sostituzione trasversale radicale che riguarda tutti. Ma vediamo perché si arriva a questa roba terrificante o entusiasmante (nel caso si voglia credere che sostituirà solo la tua parte di cose noiose da fare). Praticamente tutta la tua vita da un po' di tempo sta passando attraverso lo schermo, la tua identità è trasferita nel digi...
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