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Visualizzazione dei post da dicembre, 2015

Giocattoli

I regali li trovo utili per un giorno, li smonto e rompo e poi li restauro per sempre. Lo stesso per le cose nuove acquistate come le auto, i telefoni o gli apparecchi che si possono aprire per vederci dentro. Le creazioni, invece, vanno avanti per decenni, all'inizio sembrano quasi fatte ma incomplete. A lungo restano monche e scheggiate. Quando alla fine sono perfette le abbandono. E qualcuno le apprezza al posto mio. Devo passare dall'ansia della scoperta al piacere di scartare la confezione. Devo fare tante cose. Devo anche capire perché il respiro si è fatto più pesante. E perché non sento più gli stessi odori dalle stesse cose.

Falso pepe

Ho trovato un fossile di conchiglia, un guscio di perla come l'insegna di un benzinaio Shell. Ha una certa dimensione e le righe a raggiera lasciano solchi profondi a forma di archetto. Segno che il deserto avanza lentamente su questa zolla di Africa, un vecchio posto di mare vicino al vulcano dell'Etna che ha lasciato ferro, calcare e bocche di acqua salata.  La terra si fa creta quando le pietre passano via. Se resta arida ogni giorno diventa più tagliente come carta vetrata, dura come il cemento. Se la terra è zuppa di acqua, invece, si fa come una melma fangosa, come sabbie mobili dove affondano le scarpe e i paletti di legno per le piantine. C'è voluto un cavo di acciaio per tirarmi fuori da tutto questo quando le ruote si sono messe a girare a vuoto. Il nuovo albero di falso pepe dovrebbe dare ombra a macchine e trattori, forse al rimorchio, la carriola e biciclette. Il piccolo stelo dista nove piccoli passi dal mandorlo che non vuole saperne di perdere le fo...

Trimmie is gone

Adesso Trimmie è un cumulo di ossa e di polmoni e di cuore carbonizzati sparsi nel terreno dietro il cumulo di legname. Prima correva, pareva dicesse Ora sono signorina! Prima bianca e poi giallo foglia cadente sulla schiena. Trimmie aveva le ciglie dorate e gli occhi buoni e bellissimi.  Trimmie si chiamava così perché da piccola tremava. Le era anche cresciuta una noce di grasso vicino l'orecchio, per tanto tempo era troppo magra. Ma poi si era rifatta grande e muscolosa. Si era adattata al regime, abbaiava e correva dietro a ogni cosa. Rubava il formaggio e lo sgombro sulla tavola di legno della cucina. Inghiottiva le cose per intero senza masticare, per la fretta di essere scacciata dalla madre o dai fratelli. Trimmie era nata nel marzo del 2014. Ieri l'altro ha inseguito il trattore nella salita prima della curva, una macchina in senso contrario l'ha presa in pieno tanto che è perfino saltata la mascherina. Nino il grillaio era furente perché è diabetico da temp...

Jona, Unghefer & Giabbaluffo

Il problema è questo. Entrano in casa e la riducono in una latrina. I cuccioli di cane producono una quantità insospettata di rifiuti organici. Al punto che una parte si potrebbe riciclarli in concime compostato. E perciò in un angoletto del giardino ho pensato di erigere una specie di Ara di Giove dove bruciare gli incensi di sera nel pomeriggio. Quando il vento si è placato e la girandola si ferma. Ora sono in tre i nuovi pargoli di Zorika, nati il 25 ottobre 2015. Perciò occhio al prossimo 25 aprile quando ricominciano le perdite di sangue e il ciclo della vita riporta al desiderio di accoppiamento implacabile della femmina. Il maschio invece è sempre disponibile, guai sennò. Questa volta sono due maschi e una femmina.  Per una questione pratica Zorika, nera lucida dagli occhi ramati, si è accoppiata con il vicino maremmano bianco, pastore delle pecore di Alfio La Rosa sulla collina verso nord. L'unico nero è maschio, Unghefer. Grasso come un orso, lotta con l'altro ...