giovedì 9 aprile 2020

Mòviti a casa

Mòviti a casa, unni agghìri? Cu ti cci potta? La normalità non tornerà. Forse alla fine del 2021. Perciò ora che si fece tardi, stai accùra al giardino, Now the gardener is gone, ora che il giardiniere se n'è andato. Non vedi che c'è fuori? Fuori c'è la peste. c'è il sangue nelle strade, i poveri umani e gli uomini poveri. Tornerà il pauperismo del 600? I poveri si vergognano, i vecchi spariscono. Il farmacista aspetta le mascherine nuove. Il vecchio non fa più la barba, il vecchio si tiene addosso il cappello e la coppola pesante, si tiene in piedi sui suoi vecchi pantaloni pesanti. 
Sono stato fortunato a crescere nella bomboniera profumata, perciò ora anche la forfora degli altri mi fa allergia. Ora che la peste è in giro non vado più in giro. Ora guardo la peste dalla ringhiera. Guardo la vita che muore come uno che guarda e non vive quella morte. Come un morto dietro alla finestra a vetri e che guarda il resto delle cose che vanno avanti da sole. Anche senza di lui. Le cose vanno, per quel che possono andare vanno. Il fiume scorre con la piena dopo la pioggia, la sera tutto fa puzza di marcio e di umido. Di giorno le nuvole tornano indietro, come le lucertole tornate sui muretti (ma dove erano andate?).

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