Milano-Dusserldof. A 13 anni mi hanno mandato, d'estate, a imparare un mestiere a caso in un bar. Sbucciavo le mandorle bollenti su un tavolo di marmo di Carrara prima di tritarle e servivo caffè e brioche al bancone. Anche un giorno di inverno del 2006 mi invitano a caso alla multinazionale del detersivo. Siamo in due giornalisti contro dieci soldati aziendali. Niente da mangiare perchè sono le quattro di pomeriggio, solo un caffè.
La ragazza dell'ufficio stampa è alta e sgraziata ma molto gentile. Possibile che i tedeschi non badano alla forma? Entra il capo dopo i convenevoli e chiede ai suoi, per rompere il ghiaccio, bene di cosa parliamo? Le vendite sono cresciute, i conti sono a posto. Guadagnano così tanto che nessuna crisi li scalfisce. Il segreto è essere i primi a fare le cose, la gente si abitua e non ti cambia mai. Il boss ha finito di rispondere e si guarda intorno come se da anni ripete le stesse cose. Allora io dico, scusi ma la crisi dei consumi, l'inquinamento... No, nessun impatto ambientale, anzi per i clienti sensibili abbiamo preso il marchio dell'Erborista. Così quando si fanno di schiuma pensano di far bene ai fiumi e ai torrenti.
Dopo le 16 arriva la solita giornalista con il suo solito ritardo, si siede vicino e apre la sua grande borsa e fa la sua domanda inutile. Ma dissimulando interesse l'amministratore risponde. Così saluta e soffia sul capello che scende dalla fronte tinto del colore delle tinture della casa.
Da lì a poco ci imbarchiamo per Dusserdolf giornalisti e addetti stampa tra i più orribili della scena. Facciamo un giro la sera per le caldarroste e l'indomani ci mostrano la fabbrica. In un cantuccio ci sono le reliquie del primo negozio del fondatore. Nel retro il laboratorio con gli esperimenti. Un parrucchiere tinge i capelli di rosso alle signore che scelgono una delle dodici tonalità fino alla melanzana. Ma la cosa che nessuno doveva fotografare il segreto industriale, io l'ho fotografato. L'esperimento su quanto sono sporche le tazzine del caffè. E su quale detersivo per lavastoviglie lo può veramente cancellare. Le tazzine sporche di fondi di caffè erano allineate su un tavolo. Lo sporco del caffè era incrostato da alcuni giorni che neanche un cacciavite avrebbe potuto, tranne il detersivo di nuova concezione ancora da inventare.
Le tazzine del Bar Pensabene le lavavo con due dita sotto il rubinetto dell'acqua bollente, senza detersivo perchè non occorre. Ora nessuno ha voglia di infilare due dita nello sporco della tazzina ancora calda. Ho capito come nasce un business. E l’importanza di usare la lavastoviglie, perché libera la mente.
Da lì a poco ci imbarchiamo per Dusserdolf giornalisti e addetti stampa tra i più orribili della scena. Facciamo un giro la sera per le caldarroste e l'indomani ci mostrano la fabbrica. In un cantuccio ci sono le reliquie del primo negozio del fondatore. Nel retro il laboratorio con gli esperimenti. Un parrucchiere tinge i capelli di rosso alle signore che scelgono una delle dodici tonalità fino alla melanzana. Ma la cosa che nessuno doveva fotografare il segreto industriale, io l'ho fotografato. L'esperimento su quanto sono sporche le tazzine del caffè. E su quale detersivo per lavastoviglie lo può veramente cancellare. Le tazzine sporche di fondi di caffè erano allineate su un tavolo. Lo sporco del caffè era incrostato da alcuni giorni che neanche un cacciavite avrebbe potuto, tranne il detersivo di nuova concezione ancora da inventare.
Le tazzine del Bar Pensabene le lavavo con due dita sotto il rubinetto dell'acqua bollente, senza detersivo perchè non occorre. Ora nessuno ha voglia di infilare due dita nello sporco della tazzina ancora calda. Ho capito come nasce un business. E l’importanza di usare la lavastoviglie, perché libera la mente.
la lavastoviglie è una porcheria se non lavi prima le stoviglie, per non parlare poi proprio di quel tipo di detersivo che non è assolutamente biodegradabile ma, con il tempo, va irrimediabilmente ad otturare le tubature dello scarico dove si solidifica e deve essere rimosso da chi di dovere, nel mio caso..praticamente io, donna e idraulico all'occorrenza. Ho imparato anche questo,onde evitare il piu' possibile attese prolungate di addetti ai lavori, e sperpero di denaro che non è mai equivalente al danno in questione. La cosa che più mi fa ridere è pensare alle meravigliose pubblicità piene di colori e stoviglie scintillanti che sanno così di pulito, ma alla fine la verità è che è inutile persino perdere tempo a scegliere un prodotto piuttosto che un altro, quando poi sono esattamente tutti la stessa porcheria, che andrà inesorabilmente nei fiumi e disperdendosi ai nostri occhi nel blu dei nostri mari. Per modo di dire, per dire, per poter dire, quando si avrà l'occasione, magari corredata da un microfono in qualche studio televisivo sempre le solite cose. Le solite cose di tutto e su tutto, dipende dall'aria che tira al momento. Parole, tante e belle parole da chi al potere sa usarle bene. In effetti non cambia mai niente, non migliora mai niente, perchè migliorare le situazioni o i problemi che riguardano l'ambiente o la vita sociale, fa poca differenza, anzi, non ne fa affatto. Il potere resta in mano a chi non pensa di certo a risolvere qualcosa nemmeno a migliorare di fatto il detersivo per la lavastoviglie figuriamoci il resto.
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