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Vongole lontane

Marta Labelle ha una tuta rosella, un tatuaggio di spine attaccato alla spalla
Sa cucinare e far di manicure, paga le bollette della casa al mare
Ora si alliscia perché è rizza e mossa, infatti usa la piastra con la scossa

Pesa poco e si fa smurrìttiare, unni è gghiè la puoi ammucciàre.
Apre la porta a uno. - Che fai ora? Forse vengo dalla Boffalora.
- Non ho capito perché mi piaci tanto. Se c'era mia cugina, la Bufalina.

Telefona Nino, il mio amico Pedalino, chiede il permesso di entrare nella terra.
Quest'anno il frumento a Franchetto è scarso, invece a Ramione pare meglio assai.
Abbàllati il fieno Nino, hai voglia. Guarda la mia casa! E' ancora allerta o spoglia?

La mensa operaia è piena a mezzogiorno. Ognuno carrìa una cosa a conto terzi.
Marta si è messa sulla testa una bandana, il camionista è unto di vongole lontane.
Un vino alla spina si prende, mischìnazza. Mi piacìsti assai, quanto si fimminazza!

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