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Long & windin' road

Siamo andati fino a Rozzano dopo un gigantesco commerciale a risentire lo stesso concerto di sempre io e Andrea. Lui chiama Gigi Cifarelli, è milanista, imita Totò di Malafemmina e corre in bicicletta.
Stasera Gigi non voleva suonare Jimy Hendrix, ha detto che i vicini non avrebbero gradito. Meglio le ballate tipo Sophisticated Lady di Duke Ellington o cose del genere. Il chitarrista è un uomo nudo che suona su un palco, deve fare le battute e stasera non vuole suonare la Stratocaster che lui chiama Castrocarter.
Ma stavolta ho chiesto un bis al chitarrista jazz, questa è la novità, e me lo ha concesso. La canzone dice qualcosa a proposito di una strada lunga e ventosa. Forse la voce di Paul Mc Cartney si addice all'aria di abbandono e della sera. Come questa sera si addice alla voce e ai vocalizzi del chitarrista jazz appena sposato che canta alla Cascina Grande davanti ai suoi amici.
Don't leave me waiting here,
lead me to your door
E' stato l'ultimo singolo dei Beatles prima dello scioglimento. Scrivendo The Long and Winding Road Paul pensava alla "B842, a thirty-one mile (50 km) winding road in Scotland".  La radio suonava i toni medi del piano e della chitarra già nel 1971. Non ci avevano ancora insegnato le parole ma il senso della melodia era chiaro e camminavo uscendo di casa verso il vento di tramontana. Stasera non ho sentito il vento di tramontana, solo degli occhi scuri andare via da quella porta. Dietro i piattini di plastica per le tartine e i cetrioli all'aceto.

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