Alle tre di pomeriggio dell'ultimo giorno dell'anno passano nel cielo di Fontanarossa colori a pastello. Tre nuvole rosse a forma di freccia alata puntano verso la pista. Tutto il resto è blu o celeste come lo sfondo delle pale dei Lorenzetti. In giro l'aeroporto è vuoto, vorrei baciare l'asfalto bagnato della pista dopo l'ultimo scalino.
Le bretelle non pesano sulle spalle, il cielo ha disegnato un triplo cuore con delle frangie e il vento di ponente è come una carezza gelata sulla faccia. Mi dice: svegliati, ora ci penso io. Cammino scansando gli urti del gregge che caracolla verso l'uscita. Dentro i vetri, nella sala, un circuito di gomma nera come per automobili trascina valigie e troller solo per me.
Il viaggio corre veloce tra le strade umide e i muretti a secco neri come la pece. Dopo tante curve in salita apro la porta di legno e dalle pareti pende uno stendardo di benvenuto. Una lettera e un disegno per ogni lettera come le tele di Matisse. La banana e poi il resto delle cose, appese in aria a far festa.
Si respira l'emozione del luogo dai colori variopinti e l'aria gelida che sottolinea il profumo della terra e il cuore è pieno di gioia..
RispondiEliminaLa perfezione della semplicità
Frange alate a dare il benvenuto con lettere, disegni e amore di bimbo... quale regalo più grande?
RispondiEliminaFrange a forma di cuore, frecce di nuvole e vivaci carezze di vento salutano con benevolenza chi torna: ben-tornato!
Gli altri sono già arrivati, ormai sono andati via... ora tocca a te
e quando il calore di un fratello, di un nipote, di un amore, va via... ecco, arriva l'amico fedele
Il plurale "frangie" è licenza poetica per perfezionare il troppo umile, per quanto corretto, "frange"?
RispondiElimina