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Railways

Una volta mi sono trovato ad aspettarla leggendo un libro al tavolo di un bar con la musica di una radio che trasmetteva You re in my heart and in my soul di Rod Stewart. Mi ero preso il lusso di un viaggio in treno nel paese della ragazza dagli occhi e labbra grandi lungo il fiume ghiacciato e avevo sognato di essere felice con lei.

Per delle ore ho letto i miei libri e i giornali prendendo un caffe' dopo l'altro perche' lei era in ritardo a causa dei genitori o per altri impegni. Non sapevo bene cosa stesse succedendo e forse ero ancora troppo buono per pensare che qualcuno potesse farmi aspettare senza dirmi niente di carino.

Si puo' anche vivere a lungo nelle sale di attesa delle stazioni ferroviarie o nei locali con i distributori di bottiglie di aranciata o di biscotti annessi alle fermate degli autobus regionali. Qualcuno vive anche sulla panchina di una fermata di autobus e qualcun altro anche sotto i portici dei viali.

Prendevo per buono e mi bastava un quarto d'ora di passeggiata o ascoltare con lei una riunione di coscienza politica. Poi tornavo nella mia grande citta' e per alcune sere mi attaccavo alla sua voce al telefono dentro una cabina dai finimenti di plastica dove altri avevano fumato telefonando prima di me.

Ero solo un ragazzo senza cappotto in un paese sconosciuto in mezzo al freddo della Pianura nebbiosa del periodo di Carnevale quando tutti si divertono tranne quelli come me che rispondono al profilo del ragazzo temporaneamente scollegato dalla luce del sole e della ragionevolezza.

Una donna ci vuole. Anche solo per poter dire Ho voglia dei tuoi baci. E per guardarti negli occhi mentre osservi le cose intorno come a cercare un senso a qualcosa che un senso non ce l'ha.

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