La moneta è un credito come la vita che ci aspetta. La moneta promette come le speranze di amore nella vita promettono la felicità. Le merci reali che si scambiano, invece, danno soddisfazione immediata al bisogno connesso. Prendo un pane in cambio del vino. Prendo un broccolo in cambio della frutta. E così via.
Senza la moneta non ci sarebbe la ricchezza connessa con la promessa di riavere indietro i nostri crediti. Ma chi ha tanta moneta e non la spende vive da povero. Chi, invece, non ha soldi e consuma le merci che ha vive da ricco. Tutto questo per dire che ci sono cose che possono avere subito, altre che verranno e altre che non verranno più. Per dire che, forse, mi sento più ricco ora che apprezzo le cose che sembrano quelle di un povero.
Sono seduto sulla cima di una collina tra le piante e i fiori bianchi del favino, un foraggio per gli animali che, se fosse biologico, potrebbe generare un ciclo naturale organico nella catena alimentare. I bovini mangiano i fiori secchi. Io mangio i fiori freschi, anche della pianta della senape che nasce spontanea.
Ne farei in campo intero di fiori gialli se avessi il tempo di farlo. Se non fosse che ora sento una spina nel cuore. Forse qualcuno ha lasciato i denti quando lo ha morsicato. Forse starò ancora in cima alla collina a guardare intorno la valle di Demetra.
Forse un giorno riposerò in questo mare verde sorvolato da bianche farfalle. Ma ora intanto per sempre ringrazio il signore che ha voluto coltivare il campo per me e per i suoi cari. Non ha chiesto in cambio nulla che fosse una merce o una moneta. Ha amato ed è stato felice di veder crescere quanto ha seminato.
conoscerlo mi avrebbe fatto capire tanto..
RispondiEliminae tanto di te
Sarebbe stato bello conoscerlo
ma è bello che parli di lui
grazie
Mi piace.
RispondiEliminaTi voglio bene sempre.
:)