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Visualizzazione dei post da maggio, 2011

Sotto il glicine

Miss Canal si è presentata all'aperitivo dopo tre mesi di lettere e messaggi. Vestita con un baby doll si è seduta a cavallo del muretto di fronte a me. Con le mani unite trattiene lo sventolio della stoffa celeste tra le gambe, per la prima volta io l'abbraccio e lei mi abbraccia forte nel frastuono della cascatella. La bocca e il suo sorriso si appoggiano alle mie spalle. Le bacio le labbra e guardo le sue ginocchia. - Gioia, come stai? Finalmente ti trovo. - Avevi detto sotto il glicine. Di domenica la ragazza manager pranza coi genitori, tutti gli altri giorni è sempre impegnata in affari e malattie. Adesso che ha preso un cane si sente meglio dopo la schiena rotta, l'incidente e i farmaci killer. Brunilde di Martsana si presenta sempre in macchina e le cambia ogni volta. Stavolta ha una Smart con le scritte di uno sponsor ma a febbraio a San Valentino era su una Polo. - I miei capezzoli sono bellissimi quando li vedrai. - Ho fatto il giro di tutti i pergolati per...

Bello valente

Donna Micia aveva i capelli raccolti sulla nuca. Il tuppo lo faceva da sola incrociando le trecce, o con l'aiuto della vicina, di mattina presto tutte le settimane. Ma i capelli più corti, intorno alla fronte e dalle tempie, si agitavano nell'aria come i fili di erba appena nati. Le rughe tagliavano come dei solchi gli occhi senza sopracciglia. Che ridevano sempre anche quando diceva dei ladri e delle cose storte - Non te ne curare! Era una donna piccola e magra di 80 anni intenta a lavare lenzuola e camicie con il sapone fatto in casa. Quando era salita sulla scaletta a pioli per potare la vite era caduta rompendosi un braccio. - Ma chi ti ci porta a fare sté cose? aveva detto zio Giovanni. Lei, però, continuava a svuotare l'acqua dalle vasche e torcere la tela bagnata. Quando era necessario tingeva anche gli abiti di nero per un lutto in famiglia o con il bluette schiariva le camicie. Don Salvatore, invece, più alto e corpulento sedeva dietro la finestra e con le di...

18 mila pesci

Il mare adriatico è pieno di sale a Portoroz, così dolce che si spalma su pane e burro. Più avanti a Pirano, dopo i pini marittimi, Giuseppe Tartini suona il violino sulla colonna di marmo. Il campanile è identico al San Marco di Venezia, dentro la chiesa un San Giorgio abbatte il drago e San Luca mostra il suo libro sacro di scritture. Le case basse con le bifore di pietra bianca a merletto le protegge il colle dalla bora di Trieste. Quando fischia il vento i pescatori guardano la direzione del braccio del Gabriele e vanno per il mare. - Quanto tempo ci vuole per far crescere un pesce fino a un palmo? - Qualche settimana. - No, qualche anno. Il mare muore perché stiamo pescando la vita che c'è dentro. Un tonno contiene tanto mercurio perché lo ha raccattato in giro per 25 anni. Non date il salmone ai vostri bambini, dice l'ultimo libro dello scienziato. 18 mila pesci in una gabbia di sei metri, girano in senso orario tra la gomma nera dei tubi e la ringhiera di controll...

Bagnano per terra

Girano un film in piazza Duomo, verso l'Arengario, per ricordare la madre di tutte le stragi. Un uomo bagna le pietre del selciato perché allora pioveva e tanti erano morti per una bomba. Una sera di maggio con le guglie e i rosoni arrossati al tramonto diventa una notte pulita e violenta del dicembre del '69. Una volante della polizia verde mimetico con stampato 113 e l'850 rossa incidentata, le comparse sono vestite da carabinieri terroni a due passi da piazza Fontana. La Madonnina d'oro è avvolta da una gabbia da un paio di settimane e dai tralicci all'altezza dei piedi. Poi la marea di tubi dei muradur la seppellirà. Di mattina un braccio meccanico è salito a vedere le statue annerite di un lato della chiesa, forse a settembre sarà anche il loro turno. La facciata del Duomo resta bianca del marmo delle Alpi solo per qualche anno. Poi per altri sei si alzano le staccionate, i pannelli e appare solo il marchio dello sponsor, di solito la banca commerciale. Fà e ...

La spesa globale

La zingara coi ricci e l'anello sulla guancia legge la carte agli impiegati di banca. Russe e svedesi in uniforme sfogliano i pieghevoli e i sacchetti di stoffa per la spesa. In un angolo tra le verdure e la frutta fresca si suona la fisarmonica, in un altro si affettano salami e pancetta. La gente sta in piedi al centro della sala, si agitano e stringono le mani.  - Ti presento, ti posso presentare un amico? - Il tuo nome me lo ricorderò. La top model, al momento escort, degusta la maracuja. Con la borsetta in una mano nasconde gli occhi con la frangetta. Sulla balaustra due amiche si fotografano a vicenda e chiedono di essere fotografate al primo che passa. Ma lui ha in mano un bicchiere di plastica bianco e nell'altra una fetta di pane. Si asciuga le dita nelle tasche dei pantaloni, poi scatta e mostra il risultato. - Ti piace come è venuta? - Ancora una per favore. Fuori la gente fuma in piedi e si racconta dei regali ai bambini, delle feste scolastiche. Di quanto le femm...

Bende per gli occhi

Il caldo e il freddo di Milano bruciano le ossa, come la pentola a vapore o il congelatore. Di notte, vivevo all'incrocio di tante strade, il tram girava verso la via dell'ospedale con un fracasso e mi svegliavo anche con i tappi di cera alle orecchie. Se avessi chiuso la porta avrei fatto la sauna, se l'avessi scordata aperta il midollo si agghiacciava nella schiena. Lavoravo nella sera, dormivo a tratti e riposavo altrove. Nel tempo libero ci si organizzava con cene di  lumache alla bourguignonne in onore della nuova amica Nadia o suonavo la chitarra per registrare un nastro di canzoni in ricordo. Nel pomeriggio di festa prendevo la via Emilia cercando un prato dove guardare il cielo oppure proseguivo sulla statale n.9 fino a Rimini per incontrare l'amica di un'amica. Da un mese ero fidanzato, era luglio e faceva molto caldo. Ma la mia nuova fidanzata era ancora impegnata in un week end, doveva sistemare le cose con il suo primo fidanzato buono e intelligente....

Peccato

Pensavo ai fatti miei su un pullman di deportazione verso Trieste. - Peccato, mi piacevi! disse la dottoressa Groll. - Anche tu non sei male, dissi sapendo di mentire. - Torno in Brasile. Ho una casa sull'oceano. - Potremmo svegliarci insieme e fare colazione. Stavo uscendo una sera dalla caverna dei computer. - Ti sei innamorato? disse la signora Bussy. - Ho un parco di 27 donne, dissi pensando al mucchio selvaggio. - Se non avessi preso la pillola ora avrebbe due anni. - Si avvicina l'estate e la nostra birra davanti al mare.

Venerdì

Mi legge le carte la maga, prende le carte a tre a tre e dice di me, del mio carattere e della carriera. Io sarei onesto, ma se ho rubato le bottiglie di acqua minerale alla collega proprio oggi? Avevo sete.

999 Risto

Te lo consiglio il ristorante 999, nei pressi di un ponte sul naviglio pavese. Viene incontro il cinese che parla cinese in italiano tra canne di organo di bambu e zampilli di acqua. Un cuoco in diretta col cappello bianco frigge quello che hai preso con le pinze e messo in un piatto. Paghi solo 7,90 euro e porti via tutto quello che vuoi se entra nello stomaco. Si cammina tra le palmette e si mangia a volontà. Però ti fanno la multa se lasci le cose nel piatto. Allora per non disturbare riduci le proporzioni delle porzioni. Fino a che esci che hai ancora fame. Eppure le alghe erano buone, anche i gamberi fritti, il misto carne bianca e rossa, qualche cozza avariata l'ho lasciata nel piatto. Volendo c'erano le lasagne ma sono a dieta e non sembrava elegante nel contesto. Perché hai preso i licis per la macedonia? Erano sciroppati. C'è una mamma che strilla e raschia nel fondo una pallina di sorbetto per il bimbo. Sono tornato a questo indirizzo su viale Tibaldi, ...

Cicco e Cola

Il vento muove le onde di spighe, le raffiche arrivano sulla faccia come delle carezze. Tra un mese questo mare diventerà giallo e la trebbia di Vito farà il suo lavoro. Due cuccioli di cane vengono incontro. Poi tornano a sedersi nell'erba, sul ciglio della strada. Uno è bianco e di pelo corto, l'altra è marrone. Qualcuno li ha portati lontano dalle madri e abbandonati. Intorno non ci vedono case abitate, gli Spirdi sono andati via e anche i Badetti di Nicolosi hanno lasciato perdere di trafficare con pentole di rame per la ricotta. I due cuccioli sono abbastanza grandi da fare quattro passi. Hanno le pance ancora piene di latte. Chi potrà dargli da mangiare ora che sono rimasti soli? Quanto tempo potranno ancora restare a difendersi dallo sparviero che gira sopra il campo di grano? Cicco e Cola barcollano e scodinzolano attorno alle scarpe. I cani da pastore, da grandi, abbaiano sul finestrino e scendono in picchiata verso le ruote della macchina che sorpassa il gregge. ...

Ti porto in chiesa

Erano le undici di mattina di un sabato di aprile. Camminavamo insieme nel parco e lei era contenta del suo quartiere. Come la Venere di Botticelli, lo sguardo e il collo poggiava su una spalla. Portava le scarpe modello del west con punta acuminata di pelle di coccodrillo e i jeans bassi che lasciavano scoperto un pezzo di pancia bianca e liscia. Ho capito che teneva molto a un ricciolo dei suoi capelli. Tanto lo accarezzava che alla fine si era consumato. - Hai i capelli gialli? - No. Sono sempre stati rossi. - Posso appoggiare le mie mani sui tuoi fianchi? - Stai sulla mia destra quando camminiamo, per favore. Ci siamo seduti in una panchina del parco, la spallina le è caduta, anche le fronde dell'albero sono scese sulle nostre teste. Stavolta non avevo il tempo di accarezzarle i seni fino a stringerli e poi stare attaccati per mille minuti. Ci siamo solo baciati in fretta, ho rovinato tutto come al solito con le mie idee lontane dalla realtà. Adesso ti chiedo sc...