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Sotto il glicine

Miss Canal si è presentata all'aperitivo dopo tre mesi di lettere e messaggi. Vestita con un baby doll si è seduta a cavallo del muretto di fronte a me. Con le mani unite trattiene lo sventolio della stoffa celeste tra le gambe, per la prima volta io l'abbraccio e lei mi abbraccia forte nel frastuono della cascatella. La bocca e il suo sorriso si appoggiano alle mie spalle. Le bacio le labbra e guardo le sue ginocchia.
- Gioia, come stai? Finalmente ti trovo.
- Avevi detto sotto il glicine.

Di domenica la ragazza manager pranza coi genitori, tutti gli altri giorni è sempre impegnata in affari e malattie. Adesso che ha preso un cane si sente meglio dopo la schiena rotta, l'incidente e i farmaci killer. Brunilde di Martsana si presenta sempre in macchina e le cambia ogni volta. Stavolta ha una Smart con le scritte di uno sponsor ma a febbraio a San Valentino era su una Polo.
- I miei capezzoli sono bellissimi quando li vedrai.
- Ho fatto il giro di tutti i pergolati per non sbagliare.

Un ragazzo ha perso nel canale il suo pallone. Che resta incastrato nella griglia a protezione dai tronchi e dalle frasche. Il padre lo rincorre, trova il rastrello appeso tra i rami e lo recupera senza forarlo. Lei, intanto, stringe il seno contro la pelle del mio sterno, sarà perché ho messo il nuovo profumo di Oriente.
- Aspetta ho ancora un'oliva in bocca, non posso continuare a baciarti.
- Sei meravigliosa con le lentiggini e gli occhiali neri così grandi.

Il canale non trattiene l'acqua che scorre come il tempo sulle nostre vite. Può darsi che io sia cattivello se non le mando un sms stasera per dirle Amore mio.

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