I broccoli che ho mangiato a New York in una sala delle riunioni erano bolliti e senza sale. Stavamo in un palazzo a Liberty Street di fronte alle Twin Towers, saliti in ascensore parlando all'orecchio di un portiere italo americano. Ci apparecchiano davanti togliendo le matite e i bloc notes e piazzano i broccoletti freddi e sciapi mentre uno fa anche i salamelecchi. Pensavano di farci una cortesia, era meglio una bella bistecca di Smth & Swolensky.
Invece i miei broccoli sono saporiti e afrodisiaci. Cipolla rossa, salsicce di maiale a pezzi, pecorino a pezzi, olio, sale, un dito di vino bianco, a fuoco lento, coperti da un coperchio. Al broccoletto si taglia la cima, quella specie di giubba verde a pallini che assomiglia a un pino marittimo maremmano. Si potrebbe anche mangiare crudo togliendo la parte dura del gambo e lasciandone il cuore. Ma sarebbe un'insalata e non lo stufato di verdura da cucinare senz'acqua. Sarebbero i broccoli affogati con salsiccia.
La procedure è sempre quella, i cibi si lessano, si stufano o si friggono. Quello che cambia è come arrivano in pentola. Perciò i piatti dipendono da come e se si tagliano le cose. Per i pezzi di carne o di verdura rimasti interi ci vorrebbe il pentolone da caserma o il forno. Frullati, invece, sono come omogeneizzati per bambini o pillole per astronauti. Nè tanto nè quanto, devi tagliarli a misura della bocca che li mangia o della lingua che li sente.
Alla fine un vino rosso, dei fichidindia freddi sbucciati al momento, cioccolattini, rhum e sigaro toscano. Ogni pezzo è un boccone, ogni boccone è autosufficiente. Di là resta il senso pesante dei broccoli affogati, di qua il sapore della tua bocca e il senso di rivalsa dopo tutto questo annusarsi.
Invece i miei broccoli sono saporiti e afrodisiaci. Cipolla rossa, salsicce di maiale a pezzi, pecorino a pezzi, olio, sale, un dito di vino bianco, a fuoco lento, coperti da un coperchio. Al broccoletto si taglia la cima, quella specie di giubba verde a pallini che assomiglia a un pino marittimo maremmano. Si potrebbe anche mangiare crudo togliendo la parte dura del gambo e lasciandone il cuore. Ma sarebbe un'insalata e non lo stufato di verdura da cucinare senz'acqua. Sarebbero i broccoli affogati con salsiccia.
La procedure è sempre quella, i cibi si lessano, si stufano o si friggono. Quello che cambia è come arrivano in pentola. Perciò i piatti dipendono da come e se si tagliano le cose. Per i pezzi di carne o di verdura rimasti interi ci vorrebbe il pentolone da caserma o il forno. Frullati, invece, sono come omogeneizzati per bambini o pillole per astronauti. Nè tanto nè quanto, devi tagliarli a misura della bocca che li mangia o della lingua che li sente.
Alla fine un vino rosso, dei fichidindia freddi sbucciati al momento, cioccolattini, rhum e sigaro toscano. Ogni pezzo è un boccone, ogni boccone è autosufficiente. Di là resta il senso pesante dei broccoli affogati, di qua il sapore della tua bocca e il senso di rivalsa dopo tutto questo annusarsi.
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