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Denti gialli

I denti sono gialli e non porto ancora una cravatta marrone. Così stamani ero convocato per la rituale ablazione del tartaro. La novità è il trattamento che stavolta è andato oltre ogni previsione grazie alla nuova addetta alle pulizie, signorina Lucca. - Si Lucca, ma di nome?. Non si sa.
Nei corridoi c'è un'infermiera isterica e un'altra dolce. Quella isterica è secca come il pesce stocco. Quella dolce è giovane e alta con degli occhi celesti. Il medico, invece, è interista e gradisce i regali dei pazienti siciliani con arance e acciughe da fare in insalata. "Metta anche la cipollina fresca, dottore.". "Ah, questa mi mancava."
Vado dal dentista ultra milionario in zona Lamarmora e ospedali forse dal '92.  In un giorno d'estate tale Pesoli, detto il tricheco per via del lungo riporto dei capelli, ha confezionato un perno di titanio con delle alette proprio davanti al palato di sotto. I dottori milanesi decidono in fretta e in fretta incassano il piano di intervento architettonico sulla tua bocca togliendo e mettendo al suono dell'aspiratore della saliva. La lingua batte sempre sulle alette nella sua parte inferiore, come se mi avessero infilato un morso, come se fossi un cavallo malato o ribelle.
L'ablazione è terminata. L'ortodentica Lucca è anche efficiente. Quando il motorino comincia a frullare lei mi tiene il mento e lo porta verso di sè. Dice: "Alzi il braccio se qualcosa non va". Mi sento fresco e pulito come un cigno sulla sponda del laghetto. Userò tutte le sue indicazioni. Scovolino di sera e anche la mattina, poi un bel colluttorio. Sono pronto per la prova, mi piace l'aglio cotto nella salsa e ovunque.

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