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Concettina di Santo

Dopo la malattia, in due anni, si era ridotta a una specie di preula, come un pergolato che fa solo ombra davanti casa. Medici, infermieri e badanti non ci bastarono più. E perciò Zia Concettina, la seconda Concettina della classe di famiglia, - quella dello zio Santo, la mamma di Lucia e del cugino Pietro e di Melina, - ora, non c'è più. 

E' morta all'improvviso, l'altro giorno, dopo che alla visita di Natale pareva discreta. E la casa paterna, quella del nonno Pietro e di nonna Lucia, la abiteranno per lo più i nipoti che ormai sono grandi, qualcuno dei quattro figli delle due sorelle e cioè Enzo, Maria e Cetti, la più pulita di tutte. Poi c'è anche la piccola, ma come si chiama?

Si entrava nel cortile con tanti vasi allineati di fiori e piante nel lato riparato, poi una porta sempre aperta nel locale del forno a legna con vecchio canterano. -Trasi intra, ma niputi! Chiudeva gli occhi a pampinella ricordava e ripeteva per ripasso le date dei compleanni di ogni parente devoto che per un motivo o l'altro, anche se impegnati, passavano a salutarla. Poi con un dito sulle labbra diceva a proposito dei litigi che a tutti i costi aveva evitato - Non ci dire niente allo zio!

Era camurriosa, un tipo parla-parla che non ti lasciava di corto. Ci potevi salutare tante volte ma lei insisteva. - Assettiti un attimo, ancora non ti ho offerto niente. - Zia, ma questa rasta che fiore è? Il petalo a forma di cuore aveva una cornice di altro colore, prima rossa e poi viola, e la forma della foglia pareva fatta a seghetto. Nel pomeriggio, quando andavo, era l'ora di dare l'acqua con la cordina. - Aiutami Turiddu, poi ti leggi i giornali di Sorrisi e canzoni.

Pareva che si fosse abbonata, ma in realtà li comprava lo zio uscendo dai cacciatori, da quando nel 64 avevano comprato la televisione. Zia Concettina dava luce alla tv, nel salotto al buio, anche solo per me. Nel pomeriggio d'inverno i fumetti di Paperino e nelle sere d'estate gli uomini a cavallo con il fazzoletto bianco senza un goccio di sudore. E i film di guerra con i tedeschi e i sottotitoli mentre cugino Mario che era stato a Pavia citava l'episodio della cadrega.

Lucia quando era cresciuta ritagliava le canzoni di Sanremo, lo consultavo per vedere a che ora mandavano in onda Battisti e De Gregori alla radio. Certe volte il settimanale dei programmi tv pubblicava anche i testi dei Beatles e di album recenti come Street Legal e Changing of the guards, la canzone più oscura di Bob. Parlava di un pastore e di pecore in un campo con bandiere che sventolano da 16 anni. E di certuni che rasano la testa alla regina.

- Turiddu, u sai, tu si come un figghio! Ti visti nasciri e tua mamma era sempre qua, perciò non me lo posso scordare. Concettina stava male e non l'ho vista morire. Neanche al cimitero hanno aperto la bara. Concettina aveva gli occhi blu e aveva sofferto per il padre morto ammazzato dai debitori e per la sorella Enna morta giovane ancora prima dei trent'anni. Tutti i nipoti erano come dei figli e i suoi occhi blu  ridevano, mentre il rosso delle guance diventava come un filamento di rame acceso all'improvviso nella fredda mattina di un giorno di gennaio. - C'è freddo oggi e tira un vento! Mi piace questo vento freddo, ci vuole il freddo. Eccome!

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