Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da 2016

Pieno di giubilo

Le stanze erano vuote, solo io e lei. E anche silenziose, fino a quando succedeva qualcosa nell'aria della pace degli angeli. Fino a quando non è arrivata Faccia di Luna che dormiva di un sonno pacifico. Nella stessa naca di legno con le barre gabbia di leone dove avevo dormito anche io. Non si vedeva niente dal corridoio, leggevo i miei giornaletti o infilavo le mani dentro la presa di corrente quando avevo già la febbre a 40. Tempo niente le superfici di ogni stanza lucevano di fresco e di pulito come se fosse un tempio di Damasco. C'erano all'interno pavimenti di marmetta e intoste. Fuori, invece, il portone e le finestre di legno avevavo la pietra bianca e sotto fino a terra i fascioni di pietra lavica bugiardati. Di mattina presto prendeva a lavare e stendere fuori lenzuola e cammisi. E chiudeva il rubinetto con il suo getto di acqua gelata. Perciò la finiva di zammatiare nella pila o di scaminare e anche di agniutticare le tovaglie. Le sue mani bianche mi passava...

Minstrel Boy

Non c'entra niente con la letteratura, quella di Baricco barocco. C'entra con la poesia, il blues e il rock 'n roll e la nuova forma e il suono delle parole quando sono dentro la musica. C'entra con la Pop art, la Muzak, i suoni distorti delle note nei supermercati, c'entra con i cori degli Scout e con l'arte dei Menestrelli. C'entra con i canti di lavoro, con le donne intorno a un tavolo che raccontano e poi cantano le storie di vita, con i lupi che abbaiano alla luna. Bob Dylan è un'invenzione di uno che si chiama Robert Allen. Cresciuto nella città rossa di metalli pesanti e di treni merci con la radio e la musica della Louisiana, di Hank Williams e di Robert Johnson e di Charlie Patton e di Muddy Waters. C'entra con Allen Ginsberg o Andrej Evtushenko, i poeti beat, i versi sulla spiaggia di Ostia nel '78. C'entra con Ezra Pound e con Jack Kerouac con le miniere dell'Iron range, i rifugi anti atomici e le droghe negli appartamenti vuot...

Oculato e profumato

La polvere dei rumori ricopre la gente, i mobili delle case lasciate dai morti. Ma oggi è giorno di nuvole e umido, potrebbe essere la tregua dell' estate permanente. Forse il ghiaccio del polo Nord la smette di sciogliersi. E questa prima acqua dal cielo potrebbe cancellare i segni del tempo, almeno dai vetri delle auto in sosta. Nell'atrio di ingresso del palazzo una signora con occhiali parla del tempo a un'altra più giovane, e questa risponde per cortesia. Ma la signora con la parlantina non la ascolta, deve rammentare della neve dell'86 alta così e dei falsi miti sul freddo di Milano. L'altra dice allora del terremoto in Emilia e in Irpinia, era bambina e il padre la teneva per mano mentre scappavano dal palazzo di Salerno. La porta dell'ambulatorio davanti alla piccola folla non si apre ancora, manca qualche minuto. Pare solo questione di minuti, la porta si aprirà alle nove. Quando cerco di entrare si capisce che è chiusa dal di dentro, allora aspetto...

Giannitto e le pallottole

Per la festa di Novembre i ragazzi del quartiere di S. Antonio avevano preso i regali lasciati dai Morti la sera prima. Ognuno aveva il suo, chi una carabina e pallottole, chi la fondina e il cinturone. A un certo punto i ragazzi della III Traversa fecero un passo indietro verso la zona della fontanella. Nino Gugliotta e Gianni Piana erano a capo della prima squadra. Quelli della IV Traversa e delle altre zone del quartiere ammessi alla parata fecero un altro gruppo. Si cominciò a sparare con fulminanti e caps. Qualcuno cadeva a terra e qualcun'altro si rialzava, si era fatto un bel buco alla camicia nuova. Finalmente tutti si misero a correre gli uni nel campo degli altri come gli indiani verso Fort Apache. Ma a un certo punto i caps e i fulminanti cominciarono a esplodere nelle tasche di uno a causa del calore e delle cadute.  Il fumo usciva dalle tasche dei pantaloni corti nuovi nuovi mentre le pistole cadevano per terra. Il botto si fece sempre più forte e continuo, man mano...

Trans art

Questo paese è mix ingegnoso di povertà, assenza di Stato, casta di garantiti, piccoli e medi con partita Iva allo sbando, ragazzi in libera uscita e un popolo di gaudenti disposti a finanziare tagliagole e ghigliottine. Da Nord a Sud è il terreno di coltura ideale per comici e meravigliati della grotta. Poi ci sono quelli fuori, ai margini, chi ruba per tre e chi non ruba ma elude e diventa ricco. Trans art e il sasso piatto Per fortuna sono ancora tanti a tirare avanti anche per gli altri, prendono un tram per andare e tornare a casa, portano i cani e figli a spasso per il parco. In questo paese arrivano i ragazzi di tutti i colori del mondo e vengono a imparare quello che per secoli abbiamo imparato e ora stiamo dimenticando di proteggere.  La guerra civile, lo scontro sociale, potrebbe crescere - il modello siriano è quello che si porta di più adesso - tra i poveri senza niente da perdere e tutto il resto che non governa e che abbandona le cose pubbliche, dalle s...

Marcia longa

Partiti dalla IV Traversa arrivarono già provati al piazzale del Municipio che si apre dopo il giardino pubblico in cima alla XIX Traversa. Mimmo Russo sbandierava segnali da una macchina, un altro socio amico suo alto e dal naso grande appendeva i numeri alle magliette. Il gruppetto si unì agli altri tre mila concorrenti che andavano a passo di corsa ma una volta a Borrello, dopo appena un paio di km, si misero a camminare. Verso le 10 i castagni passavano a fianco e la ginestra anche, a forma di albero e di siepe. Era la prima Marcia Longa da un paese verso il rifugio Sapienza, una specie di corsa maratona di 22 km trasformata in scampagnata con le madri e le vicine pronte a rifornire i poveri ragazzi di succo di arancia o latte di mandorla. In gruppi sparsi i maratoneti veri avevano tagliato il traguardo intorno alle nove e mezza mentre i camminatori passeggiatori arrivarono con un certo sforzo, certuni senza scarpe e altri con le piaghe sotto i piedi. Alle 11 dopo...

Amparissi

Stavo seduto sul bordo dell'acqua corrente e avevo la sensazione di muovermi con lo sfondo del canale e dei riflessi dei palazzi della Darsena. Un cartello dice che la costruzione risale al 1648 e poi che sfrutta la pendenza del suolo da Milano fino a Pavia. Una cosa colossale al confronto dei palazzoni di cemento alti sui tetti della città a forma di vela. C'è un momento per correre e uno per fermarsi. Di solito nel primo caso si guarda avanti, nel secondo, al contrario, si guarda indietro. L'acqua del Ticino arriva fino a qui, portava le barche che portavano i marmi e le pietre del Duomo, le verdure e il riso dell'Oltrepò, la gente commerciante, i ragazzi e le ragazze a cercare fortuna. Il sole dell'estate scalda ogni cosa, anche le bancarelle di peruviani. Vendono il frutto proibito, il platano che diventa nero e dolce. "Questo si mangia fritto!" C'è un sedile di marmo bianco a forma di onde, le mura di mattoni rossi sono nuovi. Ma qui av...

Stesso tempo

Quando ero appena giovinetto volevo una ragazza sexy sbrexy, invece ho preso una fidanzata rasserenante come fossi un vecchio. Quando ero giovanotto volevo avere un figlio, mi è capitata una tipa giustamente passionale ma un pò lamentosa e sterile. Quando decisi di avere una famiglia mi sposai con una dolce arguta intellettuale, il bambino era di troppo e fu come congelato. Poi ci fu un tale movimento che non si capiva niente sul destino e sulle direzioni. Era il caso di mettere un punto e ricominciare. Così presi alla grande l'idea del ranch nel far west con animali e compagna ma purtroppo una aveva già un figlio da accudire e l'altra anche delle galline da uova da covare. Quando poi mi ritirai nel mio esilio confinato nella natura sconfinata, coltivai gli ulivi, e con buone scarpe per tanta terra ancora riprendevo a camminare e a respirare.

Lorenzo nel Cilento

Ho un certo numero di figliocci, dunque sono tante volte padrino. L'essere il custode a distanza di un ragazzo è un onore che ho ricevuto dai miei amici, che a un certo punto mi hanno chiesto con l'aria ufficiale un pò imbarazzata, vorremmo che tu diventassi il padrino di mio figlio. Perciò volendo fare un punto della situazione sono padrino di Lorenzo, figlio di Pippo, ma anche di Daniela, figlia di Concetto, e di Luca, figlio di Alfio, come di Isabella, figlia di Giorgio. Praticamente i miei quattro amici del cuore hanno fatto i loro figli tutti negli anni Ottanta, che sarebbe stato un periodo fertile anche per me. Ho infatti sfiorato da vicino la paternità almeno un paio di volte, per non parlare della volta più clamorosa, proprio l'ultima verso il '91. Oggi avrei potuto avere un figlio 35 anni, o uno di 30 o almeno un altro di 25, invece non ne ho nessuno. In compenso, e in più ancora, sono padrino anche di mia nipote Beatrice, di un mio cugino Lucio e sono perfin...

Kerosene

Partì per amore verso una piccola città  del Nord e finì per dormire sul pavimento, accanto alla stufa al kerosene senza kerosene. Chi l'aveva ospitato disse che era tutto il meglio che poteva fare in questa sezione di partito piena di volantini e ciclostilati, cioè dei fogli stampati anche sul retro pieni di parole e parole come democrazia e popolare. Il ragazzo aveva una ventina di anni e portava con sè la macchina fotografica. Scattava una foto al giorno, così da stampare un rullino al mese per lo più in bianco e nero. Portava un giubbotto blu per coprirsi ma senza successo dal ghiaccio dell'inverno. Quando arrivò di mattina presto alla stazione di Genova in transito, fece le scale dell'androne e cercò il centro di Genova senza riuscirci. Lei, invece, viveva vicino al carcere circondariale di massima sicurezza, dove avrebbe poi lavorato. Portava i capelli sopra gli occhi, i suoi occhi erano come due grandi uova di quaglia ma di altro colore, come fossero delle cas...

Cura del freddo

Una sera d'inverno arrivò un ragazzo. Aveva il fisico di un astronauta in formato ridotto, soffiava con un lato della bocca sui capelli per spostarli dagli occhi. Che sei venuto a fare a Roma? Faccio dei quadri ma sono specializzato in massaggi terapeutici, sai cos'è lo Shatzu? Non aveva idea di dove andare e nel giro di poco si trasferì in una stanza piccola ma riscaldata. Diceva di chiamarsi Nicola, pittore. Ma dopo qualche giorno disse che era esperto anche di crio terapia, la terapia del freddo, e che studiava in psico stregonerie. Fece un disegno e poi un altro ancora in bianco e nero. Prendeva le mie foto e faceva degli schizzi con un carboncino. Per qualche tempo ci siamo piaciuti, finché una mattina disse di aver trovato casa e lavoro. Fece un disegno del mio profilo vicino a un altro profilo. La mia stanza era piena di colori e pennelli, c'era aria di pastello e di rivelazioni dopo l'aria della rivoluzione. Nelle piazze e nelle strade i cortei di operai e impie...

Finisce per travalicare

Balotelli è uscito dal campo scuro in volto, dice il cronista a bordo campo. Sono d'accordo con Mimmo Trischitta, dice l'esperto di comunicazione. Mi trovo ancora a sentire della gente che parla da un tavolo con dei microfoni, come ascoltassi le prediche e i salmi dall'altare di una piccola chiesa. Allora ascoltavamo senza interesse ma ci sembrava di fare qualcosa di utile per le nostre anime. Ci sentivamo a posto con il senso del dovere e della comunità. Il prete predicava e noi pensavamo agli incensi. Diceva Signore sia con noi. E con il tuo Spirito. Ora il relatore esperto parla e predica ancora alle piccole folle radunate. Ma il delitto passionale non esiste più. Il femminicidio vi sembra una parola corretta? Dove finisce per travalicare il contesto a volte supera la parola. Prima erano parole e paroloni, ora sono parole sconnesse come se si parlasse a vanvera, chi è vanvera?, davanti casa o con la prima persona che passa. Salve sono Nunzia Scalzo, vorrei fare una...

Corso non deo ontologico. S. Agata festa di Catania

Corso non deo ontologico per giornalisti tenutosi a Catania. Estratto registrato di una conferenza-simposio che forse non hai potuto frequentare. Tema la festa della patrona S. Agata. Vedete, dice Don Paolo, il sacro è l'oggetto della festa, dal latino sacer, sancire. Conservare ciò che è ritenuto sacro e non profano. Ma poi ne parlerà meglio anche il rappresentante del comitato festeggiamenti di Sant'Agata. La festa comunica il sacro al di là della festa. Faccio un riferimento classico per focalizzare una mia lettura. Platone, nel settimo libro, illustra il famoso mito della caverna. Il prigioniero vede solo le ombre e si convince che è la realtà. Ma potrebbe esserci un valore connotativo del sacro e del profano. Il profano è ciò che sta fuori. La festa ha un valore blando per una bassa coinformazione. Alla fine c'è una bassa cosignificazione se vogliamo ben guardare. I valori scendono di parecchio, tante volte una coinfornazione variegata. Il committente, insomma, manda...

Titoli postali

Dopo il crack i clienti soci di quattro banche del centro Italia non hanno visto più un euro dalle obbligazioni, comprate come sicure al 100%. Ora si vedrà chi è stato rapinato e chi si è truffato da solo. Dopo poche settimane accendi la tv e vedi uno spot con altri rapinatori. Peccato che promuove i titoli postali, altre obbligazioni che rendono di più dei soliti Bot. Si vede una scena del vecchio Far West, ti spezzano le reni a colpi di pistola quando entri nel saloon. Con le obbligazioni protette e garantite delle Poste italiane, invece, sei al sicuro al 100%. Lo dice un tipo con cappellaccio e la barba da bounty killer. Fidati del duro cacciatore di taglie, il profitto passa dalla pistola. Tutte le banche vendono ai loro clienti dei pezzi di carta che promettono soldi per il futuro. Uno di questi pezzi di carta si chiama obbligazione appunto. La banca incassa il liquido contante dal cliente e si obbliga verso il cliente a restituire altri soldi, più soldi pensa il cliente. ...