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Dall'Est all'Ovest

Stelika ha i capelli ricci e crespi,  una risata fragorosa e l'odore delle frittelle addosso. Sarebbe come una valanga in cammino per la stazza e per i modi bruschi da fornaio. La faccia è bella e quadrata, la mascella da compagna del socialismo e le labbra giuste regolari sono adornate dai denti bianchi. Di mestiere ora fa l'infermiera e donna delle pulizie ma da ragazza tirava il giavellotto o il disco negli stadi. Veste con pizzo nero sul grande seno, un cappottino beige a ingentilire la presenza nei giorni di festa.

I suoi amici erano Nick l'albanese, la fidanzata Nadia l'ucraina dai cinque figli, Jasser l'egiziano troppo buono. Siamo entrati nella camera da letto per cinque persone, a cercare i suoi 50 libri Harmony in una borsa della spesa e la valigia rosa. Hanno offerto prima il panettone e lo spumante a saldo da un euro e cinquanta. Ma poi l'ucraina ha tirato fuori lo Spirit, una bottiglia di liquido bianco di vodka sui 60 gradi.

In partenza verso l'Italia si pagano quattro mila euro da spartire ai mafiosi dell'est Europa. Stellina ha attraversato le frontiere per un mese lasciandosi dietro due figli. Una, la più grande, ha sedici anni e le ha chiesto Mamma cos'è il sesso orale? Deve spedire indietro 400 euro di mantenimento un mese sì e un mese no. L'ex marito fa molto meno, ha problemi di prostata, lavora a Mosca e solo per le feste torna a Chishinau in Moldavia.

Per festeggiare l'incontro è arrivato anche un altro albanese proprietario di hotel, una coppia di fidanzati e la signora anziana ancora digiuna di italiano. Dai vasetti sono fuoriusciti i cetrioli, grano cotto con zucchero e formaggi, il lardo affumicato e le carote alle cipolle fresche.

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