Il cane era in gabbia e il gatto era libero al Casale dei Borghese di Valcorrente. Lui si fa accarezzare attraverso i quadrati della rete di ferro. L'altro miagola la sua preghiera e salta dentro l'auto di Don Santo il fattore. Gli altri gatti intorno alla casa e sotto la scala guardano zitti nel Giardino di aranci, limoni e fichi d'India. Finchè arrivano le crocchette per il cane e il prosciutto cotto e si fa festa.
L'ultimo feudo esistente, 'ntò Prìncipi, coi suoi 100 ettari è assediato da strade nuove, cassiere e cinema multisala a grande schermo. Il feudo lo governa il Ragioniere e a lavorarci ci pensano i suoi amici. Ma ci sono ancora gli ultimi tre o quattro inquilini, come lo erano le tante decine di mezzadri. Come era nonno Pietro che aveva preso la zona del Castello e aveva trasformato la chiusa in agrumeto. E lo stesso compare Ignazio Russo che era a fianco e così anche Bocca o il paternese a sfamare le famiglie. A portare a casa le verdure e, d'estate nella notte, abbeverare le piante con il lume a petrolio appeso ai rami.
Sono 100 anni, il principe romano sposa una nobile siciliana, fanno dei figli e ognuno prende un pezzo di feudo. Uno dei tre, tale Marcantonio, vende tutto e dove prima erano le piante e i solchi di terra per l'irrigazione a conca ora c'è un centro commerciale. Il principe Camillo, invece, il più grande dei tre figli resta e non molla neanche ora che è vecchio e cieco e non ha più neanche una moglie. Nei fine settimana e dopo le feste scende da Roma accompagnato a vista. Lo aspetta sempre un cane del tipo feroce che ogni tanto salta addosso al gatto tigre intelligente.
L'ultimo feudo esistente, 'ntò Prìncipi, coi suoi 100 ettari è assediato da strade nuove, cassiere e cinema multisala a grande schermo. Il feudo lo governa il Ragioniere e a lavorarci ci pensano i suoi amici. Ma ci sono ancora gli ultimi tre o quattro inquilini, come lo erano le tante decine di mezzadri. Come era nonno Pietro che aveva preso la zona del Castello e aveva trasformato la chiusa in agrumeto. E lo stesso compare Ignazio Russo che era a fianco e così anche Bocca o il paternese a sfamare le famiglie. A portare a casa le verdure e, d'estate nella notte, abbeverare le piante con il lume a petrolio appeso ai rami.
Sono 100 anni, il principe romano sposa una nobile siciliana, fanno dei figli e ognuno prende un pezzo di feudo. Uno dei tre, tale Marcantonio, vende tutto e dove prima erano le piante e i solchi di terra per l'irrigazione a conca ora c'è un centro commerciale. Il principe Camillo, invece, il più grande dei tre figli resta e non molla neanche ora che è vecchio e cieco e non ha più neanche una moglie. Nei fine settimana e dopo le feste scende da Roma accompagnato a vista. Lo aspetta sempre un cane del tipo feroce che ogni tanto salta addosso al gatto tigre intelligente.
Ieri sono passati seri il capo dei mercanti e la sua banda a trattare con il Ragioniere e la sua pancia di 120 chili. Niente accordo a colpo oggi. Se ne parla domani quando la notte porterà consiglio e ci si verrà incontro. Tarocco e sanguinello, come l'anno scorso, sono verso i 20 centesimi di euro per un chilo.
- Le arance non le cerca nessuno.
- Ma la pezzatura è buona quest'anno. Quando il commerciante si innamora della merce è fatta.
Il cartello dice, questa proprietà non è in vendita ma il feudo ha le ore contate. Il principe adesso non ci vede, sente con il naso gli odori di zagara e i fumi degli aerei che passano sopra. Il principe ha già gli occhi chiusi e il gatto a forma di tigre ha sempre fame.
Commenti
Posta un commento