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Martedì dentista

Nella notte stringevo i denti e non sapevo di farmi del male. La bocca era tutta un fuoco nelle gengive sotto gli incisivi inferiori davanti. Il governo di unità nazionale del '78 fece la riforma sanitaria e tutto era diventato gratis. Sicchè ero seduto su una seggiola dell'ospedale del policlinico di Roma. Con gli studenti attorno che si esercitavano su di me che ero andato solo per sapere qualcosa del mio malanno. Uno disse: "Ma questa bocca è perfetta da manuale, guarda come chiude ai lati il molare e il contromolare." Mi fecero ruotare la mascella da una parte e dall'altra ma non fu prescritto alcunchè. Mi ricordo solo, sempre in viale Regina Margherita, di una dottoressa con la sigaretta accesa in bocca che bruciava le verruche sulla mia mano qualche mese dopo.

Nel maggio del '79 avevo mollato Lidia seduti sulla scalinata del Campidoglio. Così ho dovuto aspettare che mi mollasse Albina nell' '86 per tornare a sedermi su una poltrona di metallo. Stavolta con il primo stipendio da giornalista andai dal miglior dentista di Roma dietro la posta di Piazza Bologna. Era bello e dentato coi capelli biondi. Tirai fuori una cifra spaventosa ma anche qui senza risultato. Dice che era il miglior partito della capitale al momento storico, secondo quanto riferì la collega giornalista in erba Giulia.

Nei primi anni degli anni novanta avevo perso notti e giorni a cercare di capire delle cose. Può darsi che di notte stringevo più forte gli stessi denti che stringevo anni prima. Il dottore milanese aveva un assistente a forma di tricheco con il riporto dei capelli. Il dentista decise di infilare un chiodo al posto dell'incisivo ormai decotto, era il '93, e ora dopo tanti anni lo stesso incisivo a fianco si muove come la Torre di Pisa. Si muove al tatto anche il dente finto di titanio che per stare fermo era stato dotato di due alette laterali e posteriori. Il risultato è stato una specie di morso sotto la lingua e vicino al palato. Il morso non si vede e se non ci pensi non c'è. Nel frattempo i resti del cibo si infilano nelle fessure e ci vuole un filo di paglia per eliminarle.

Pensavo di avere un bel sorriso. C'è ora una diapositiva che dimostra il contrario.  Dovrei togliere le alette su cui pressa il palato. Come la terra espelle i lapilli di fuoco anche la mia bocca sputa fuori i suoi denti. E' arrivato il momento di togliere il freno a questa bocca e a questo cavallo che passeggia e non corre come dovrebbe.

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