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Tumuli e salme

A Franchetto il vento di ponente si leva a mezzogiorno, il gallo del vicino Nino il Grillaio canta alle due di pomeriggio e la campana di Cristo Re suona all'ora sesta prima del tramonto.

Stamattina dopo 50 anni di gavetta ho deciso di seminare anche io qualcosa. Avevo dei semi di melone giallo raschiati da un melone giallo con un coltello e dei semi di fagioli. Erano due tipi di semi ma li ho mischiati e seminati insieme vicino la casa sul lato di ponente. Il seme deve essere ricoperto per avere delle probabilità e perciò ho steso con la zappa la terra sopra facendo un solco.

Io sarei un agricoltore. Gli agricoltori suonano al palato meglio dei contadini. Di solito gli operai lottano insieme ai contadini, da cui la falce e il martello. Invece gli agricoltori sarebbero solo dei ricchi possidenti sfruttatori dei braccianti ma non è vero.

Sono figlio di gente che ha lavorato la terra. Non una qualsiasi, la propria terra. Mio padre ha messo insieme 40 ettari, cioè 13 salme e 13 tumuli. Il padre di mio padre era anche pastore di greggi. E avevano un cane di nome Liborio. Una mattina hanno messo in moto la trebbia e il cane stava dormendo tra la falce piccola e quella grande. 

Oggi è l'inizio del nuovo anno di raccolti, è passato Alfio La Rosa un contadino pastore di pecore. Voleva la mia terra per un anno e per sempre. Lui la coltiva e io guardo. Gli ho detto di no.

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