Passa ai contenuti principali

Back to your ma

Mi perseguita notte e giorno. Di preciso cosa vuole non si sa. La sera accende le candele e fa i suoi malefici. Complotta, fa gli esorcismi, brucia incensi e non passa tempo che chiama. Deve parlare di una cosa, anzi di un'altra cosa. Subito deve toccarmi, non per saltarmi addosso ma per chiarire tante cose una volta per tutte. Ci vediamo entro e non oltre la prossima settimana. Sarà come porre fine a questo stillicidio.

E' stata una lunga attesa. Da ora in poi tutto sarà più chiaro perché, finalmente, è così che si deve fare.
- In modo definitivo, ora e per sempre parleremo e saremo di fronte l'uno con l'altro alle responsabilità.
- In un momento così gravido, speriamo di farcela.
- I sotterfugi no, neanche i colpi bassi. Potrebbero sembrare mezze verità.

Passa i giorni a fare le carte, poi gli amuleti, i tarocchi e, infine, il pendolino. Risponde alle domande sul dove e sul come e sul con chi, a seconda se si ferma da una parte o dall'altra. Intuisce e procrastina le decisioni sulle mosse da intraprendere dopo aver parlato a consulto con due o tre amiche, di quelle vere perché delle altre non ci si può fidare.

- E tu che fai, intendo, cosa hai fatto? Sei stato in giro a fare che cosa? Però anche io negli anni da bambina rincorrevo le ombre su un muro dalla finestra di un caravan. Non voglio permettere che tutto questo abbia un senso diverso, le mie cose non le capisco.
- Mamma ti deve dare il latte?

Commenti

Post popolari in questo blog

Sostituzione

Scusate ero via. Mi hanno detto metti via. Mi sono detto sono via.  Ecco dunque: la parola di oggi, forse di questo prossimo secolo è: sostituzione. Il ChatGpt, il robot della chat, ti parla come ti parla una persona. Finora tutti gli altri media ti parlavano come una persona ma questa volta è diverso. Molto diverso. Sostituisce tutto, anche una buona parte di te stesso. Certo, prima deve imparare chi sei ma poi ti sostituisce. Comodo non dover più dipendere da questo e quello, e così entri nel gioco della mutazione e della sostituzione. Gli italiani stanno scomparendo e dunque è in corso la sostituzione etnica. Quella di cui parliamo invece è una sostituzione trasversale radicale che riguarda tutti.  Ma vediamo perché si arriva a questa roba terrificante o entusiasmante (nel caso si voglia credere che sostituirà solo la tua parte di cose noiose da fare). Praticamente tutta la tua vita da un po' di tempo sta passando attraverso lo schermo, la tua identità è trasferita nel digi...

Avevo un cuore

Adesso ho quasi tutto, molto più di sempre. Adesso non devo lavorare per vivere, ho abbastanza. Ho anche una casa solo mia, una terra tutta mia. Prima ero nel traffico e vivevo in quattro metri quadrati, ora ho quattro stanze da 120 metri e un terreno di nove mila metri. Ci sono due cani che corrono, tanti alberi piantati e altrettanti da piantare ancora.  Quando avevo la voglia non avevo una lira, adesso ho una lira ma la voglia è passata. No non è passata, ho sempre il senso del dover fare qualcosa per proteggermi aspettando tempi migliori. Invece dovrei semplicemente cercare di fare quello che voglio fare: alzarmi dal letto con un piano per la giornata. Dovrei fare con calma e determinazione quello che è giusto e bello fare. Ma nel frattempo ho dimenticato cosa volevo fare perché l'ho rimandato. Ho sentito di non avere la forza di andare oltre le barriere e le circostanze. Mi sono perso nel groviglio delle rinunce e dei compromessi. Era più urgente la necessità di coprirmi dalle...

Un muro nella testa

- Hai detto che ti chiami Serena, mi ricordo che ti chiami Serena. Non è vero? - No, io sono la Brunella. Avevo immagazzinato l'idea di Serena perché Serena è nome lombardo. Non che questa Brunella fosse bella come la Serena che immaginavo ma per comodità mi ero appoggiato a questa idea per darle un contesto. Per riportarla dentro uno schema notorio.  E così per più di una volta incontrandola nel parco, lei e il suo compagno Fango, pensavo: ecco la Serena. Pensavo, forse non si chiama Serena ma è il nome che più si avvicina all'idea che mi sono fatto del suo nome quella volta che me l'ha detto. Infatti Brunella non era neanche vicina alla Serena postina dei partigiani, che era una bionda bella e forte. Eppure ero quasi sicuro. Serena come la partigiana del film sulla resistenza in Val Padana. Come i protagonisti di Novecento di Bernardo Bertolucci o di Citto Maselli, donne partigiane in aiuto di compagni partigiani. Il popolo buono, il bello della rivoluzione poi estesa dal...