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Visualizzazione dei post da dicembre, 2010

Train of love

Just sitting here in this train chair I believe tonight I dust my head this morning fog is black like milk I wonder why my dad was sick As I rolling and tubling before I die Don't want to know if you say goodbye My baby is gone in the Berlin town She said my wishes are going down Boys and girls come to Rome they say goodbye to this years with love I'm going down in this rivershore When you gave one time a lethal dose

Dinamica del venire

Ero entrato dentro di te unendomi a te come in uno sport di scivolamento acquatico. Tu stavi con la schiena appoggiata al letto e per un qualche quarto d'ora ci siamo baciati. La luce era sul giallo rosso, l'aria era calda come di minestra e di cioccolattini sgusciati. Il respiro si è fatto sempre più forte fino a quando la mia testa si è fatta come una nuvola. Allora mi sono fermato a guardarti perchè l'amore si fa in due e io sono dentro di te. Ho sussurrato qualcosa come per dire, ma quanto sei bella adesso. Poi ho ripreso la danza jazz attorno ai tuoi fianchi e senza fine. Ma la fine è arrivata quando ho sentito che era arrivata la fine di questo amore serale. Il tuo respiro e la tua voce si sono alzati e allora anche io ho fatto lo stesso. Sono uscito dal tuo corpo e dal mio è uscito un liquido che ho trattenuto con la mano. L'amore alla fine dell'amore assomiglia alla convulsione della morte e della nascita, assomiglia alla sceneggiata e alla caduta...

Vento da naca

Mi hanno dato il nome del padre di mio padre. Mia madre dice che non sopportava le luci accese la notte prima di partorire. Neanche io le sopporto in faccia quando sono a letto. L'ospedale dove sono nato è dedicato al Bambino Gesù anche se non ha niente di dolce e carino ma ha le pareti beige e gli infissi di alluminio. Mia sorella, otto anni dopo, invece, è nata in casa con la levatrice, la signora Nuccia. Mia madre dice ancora: “Benediciamo u vento da naca". L'aria mossa dal dondolare della culla tra i due ganci spinta da una mano è il vento. L'amaca improvvisata negli angoli della casa è la naca. "Stù diretturi da clinica si chiamava Giuffrida, aveva 65 o 70 anni. Una mattina è passato con i medici più giovani e gli infermieri e ci disse - La testa di stù picciriddu è cchiù nica del seno che gli dà il latte.” La mia casa era di rosa corallo. Sono cresciuto tra i profumi e gli odori di foglie di aranci, di conigli nella gabbia, terra bruciata, dalie nel vaso ...

Convertire l'avvoltoio

Ho certi amici parassiti malgrado loro. Come invece ne ho altri meravigliosi. I parassiti non ti chiedono qualcosa, però si aspettano che tu faccia qualcosa. Ce n'è una, per esempio, che io chiamo Patty. Sotto Natale ha preso una cassa di bottiglie di olio di oliva da portare ai suoi piccoli rondinini. Ero con lei al bancone quando la vedo sotto il peso del cartone di sei bottiglie da un litro. - Pensavo di portare le bottiglie a due a due in bicicletta. - Ma te le porto io. Mettiamole in auto se vuoi. - E se poi l'olio si ghiaccia nel cofano? Ce la fai a portarle stasera? - Certo che se l'auto sta fuori e si ghiaccia anche l'olio nel cofano. Ma poi si sghiaccia. Sono come degli avvoltoi, girano al largo e non si sente il rumore. Poi ti giri e stanno li a guardarti con i loro occhi di ghiaccio. Parlano poco e quando lo fanno sussurrano. Forse non sono dei veri e propri amici come quegli altri. Non solo approfittano di te. Neanche ti ringraziano perchè il calore li ...

Vittoria di Alem

Alem la pittrice eritrea organizza una cena a casa sua. Mi invita perchè ho comprato il suo quadro intitolato Vittoria. Era l'ultimo rimasto ma non per questo il più brutto. Alla cena si presentano personaggi variegati come il gelato al cioccolato belga squagliato un pò nel freezer. A Milano usa il gusto gelato variegato. Avrei voluto portare con me Agota perchè aveva l'aria di Edie Segdwick e qualcuno assomigliava anche a Andy Wharol parlando di pittori. Ma nel frattempo è andata via, a scroccare il suo prossimo piatto di minestra. Così Agota l'ungherese forse adesso si è data all'accompagnamento e incontra un tassista privato bergamasco che a sua volta accompagna gente con Mercedes. C'è musica etnica ma nessuna rivoluzione nell'aria stavolta. Alem ha cucinato roba forte e piccante mostrando i suoi quadri naif verdi e rossi. C'era anche Anna la triste, a forma di Medusa del Caravaggio, che aspettava invano la telefonata di un uomo meraviglioso di Torino. -...

Due atmosfere

Ho un ranch nel far west. Senza acqua corrente, senza tv, senza carta da parati. La luce elettrica la porta un palo e le stanze si illuminano. Il pavimento è lo stesso cotto siciliano 12 per 12 che aveva nonna Micia nella masseria di Franchetto più avanti. Qualcuno ha portato via l'antenna tv perchè gli serviva e perciò ora è rimasto solo il palo su un lato della casa. Le quattro stanze sono in fila una con l'altra e si attraversano come quando a Versailles il re di Francia attraversava le sue. Queste hanno un difetto, non hanno finestroni ma solo porte di ferro. - Le facciamo verde bosco. Va bene? - Sì, va bene verde bosco. Ma il bianco delle stanze che bianco facciamo... - Bianco bianco. Come esce dalla latta! Quando dal cielo  piove  l'acqua scende dai canali di terracotta del tetto accostati e incavalcati uno sull'altro. Da un tubo di alluminio, se i passeri non l'hanno intasato, la pioggia riempie la cisterna fino a un punto di colmo , il troppo pieno. Da l...

Non la riconosco

Devo ereditare una salma di terra e un mezzo garage da mio zio. Ci vuole un documento del comune.  Ho bisogno di un certificato per il prossimo lunedì mattina ma per averlo on line devi avere il pin che puoi richiedere on line chiamando dalle ore oppure, più facile, acquistare in lettore di card e infilarci la card regionale dei servizi. Faccio il numero verde del servizio on line del comune, risponde un signore gentile. Mi richiameranno dopo, nel 2014, e lo invieranno per posta. Per non perdere tempo on line e non stressare i sistemi informatici vado in bici fino al palazzo dell'anagrafe. - Favorisce un documento prego. - Ecco la patente. - Scusi ma chi è questo? Io non la riconosco. - Come non mi riconosce? - Non la riconosco. Lei non ha la carta di identità? La patente è valida ma io non la conosco. - Guardi che la patente è un documento di identità. - Si certo ma la foto è del 1978 e io non la conosco. Vado allo sportello 19 dove c'è un addetto al ricono...

A Vasadonna

C'è una strada che mi piace fare perché è vuota di altre macchine. Sale verso la collina lasciandosi alle spalle gli uliveti e gli aranceti del feudo di Valcorrente. Si passa da Vasadonna e poi dalla chiesa della Misericordia. Ogni curva è sempre più ampia e dal muretto di pietra il ciglio, senza avviso, diventa un guardrail di lamiera. Più avanti c'è il campo di calcio, il comunale del San Gaetano coi suoi eucalipti a fare da frangivento. Mi sono fermato davanti alla grande siepe sulla curva, forse tre anni fa in queste settimane e col cellulare ho fotografato la matassa di verde e di rosso. Poi ti avevo spedito il souvenir di un mazzo di fiori virtuali. Tu mi scrivevi ogni tanto e io ti rispondevo risparmiando sullo psicoterapeuta. Anche altre volte, nelle diverse stagioni, per la stessa strada sempre in salita, si vedeva questo broccolo infiorescente. La siepe ora ha sommerso il guard rail. Nessuno la cura e chissà quando improvvisamente sparirà bruciata dal fuoc...

In the rain of Bergamo

We stand in line for a concert ticket and a coffee in a small cafe in Bergamo. As I standing inside the rain I hear a voice calling on a microphone after the fanfara introduction. He is the same old road manager voice. "Please welcome Columbia Recording artist, the poet laureate of rock and roll", this time with a quite and more profound semi tone. He also stops at "substance abuse" and "meet Jesus". And finally Bob Dylan in person and still alive, appears to thousand and a half people late in september 2008. Bob is in black suit. Cap is white with a feather on the left side. He love that since seventies and you see in Us Rolling thunder review. And thunder is in the air at the top of the hill, north in the valley, 30 miles from Milan. This is the city of Resurgent Mille for the New Nation. But one thousand soldiers went to South of Italy in 1861 and they came from Bergamo. Strange that now they host a secession movement and party Lega Nord. They shout ag...

Temptations

Era d'estate prima degli esami della maturità e andava tutto bene. Il paese era in festa di sera e di domenica, il cielo azzurro e l'aria restituiva il fresco profumi dei fiori a consolazione del freddo e del gelo dell'inverno piovoso. I turisti tedeschi, di mattina presto, salivano in auto verso la montagna. E le ragazze camminavano con le gonne corte sulla pietra nera del decumano romano. Dicevano la Strada Dritta, ora via Roma (la ex Via Etnea), con un marciapiede ampio rifatta nel settecento dopo i sette terremoti e le slavine di pietra incandescente. Io portavo la maglietta con le strisce orizzontali, i capelli erano più lunghi buttati indietro e i pantaloni si aprivano a zampa d'elefante. Nel pomeriggio, sulla vespa con Pippo Katango, inseguivamo le femmine o passeggiavamo davanti casa perchè a volte stavano all'ombra dei pergolati. Le caruse si affacciavano dalla finestra e noi tornavamo indietro due o tre volte. Le madri, intanto, passavano i pomodori pela...

Pippo Katango

Io non parlo l'urdu. Ho mentito, è vero lo confesso. Volevo solo farmi notare o forse era una nota stonata per essere divertente. Mi piace essere divertente quando mi sento bene. Mi piace condividere il positivo, meno il negativo. Ho detto di sapere la lingua urdu non sapevo neanche dove si parlasse l'urdu. Invece la parola urdu fa rima con urzu, che vuol dire grezzo nella mia lingua siciliana. Una persona urza è una persona poco urbana.  - Ma quanto sei urzu! dicevano a un terzino della nostra squadra di calcio. Io avevo i piedi buoni, invece Pippo aveva i piedi come il ferro da stiro. Gli avversari attaccavano sulla destra con l'ala destra. Pippo si presentava davanti e spazzava la palla. A volte spazzava anche l'avversario. E allora il tifoso critico gridava a Pippo: - Urzu! Lo gridavano anche ad altri, a tutti quelli che rovesciavano per la terra senza erba avversari pericolosi. L'urdu si parla in Afghanistan o Pakistan. Mi sta simpatica la parola. Mi stanno...

Materasso ad aria

La prima volta che ho incontrato Mary Lanotte aveva un cappottino bulgaro alla fermata del treno. Siamo andati a passeggiare su una strada stretta e asfaltata in direzione del castello di Bolognate, un mezzo metro sopra il livello dei terreni intorno. Lei portava i pantaloni e non ha mai smesso di farlo finora. Forse per risparmiare si nutriva solo di caramelle blu e di yogurt alla mela. Quel giorno stava in piedi con la schiena dritta vicino a un sottopassaggio del treno. Più il tempo passava e più le cose da dire erano andate a finire in un solo vortice di tensione dissimulata. - Perchè ti ho invitato? - Cosa sono venuto a fare fin qui? Il campo di mais scorreva di lato, i gatti giocavano dietro una recinzione di legni marci e il ristorante era freddo e vuoto come la neve di questi tempi. Quando Mary ha visto il menu è scoppiata in una risata falsa compulsiva. Ho detto al cameriere - Ci porti i quadrucci in brodo. Ho pensato - Almeno ci scaldiamo e poi nel caso si aggiusta tutto con...