Devo ereditare una salma di terra e un mezzo garage da mio zio. Ci vuole un documento del comune. Ho bisogno di un certificato per il prossimo lunedì mattina ma per averlo on line devi avere il pin che puoi richiedere on line chiamando dalle ore oppure, più facile, acquistare in lettore di card e infilarci la card regionale dei servizi. Faccio il numero verde del servizio on line del comune, risponde un signore gentile. Mi richiameranno dopo, nel 2014, e lo invieranno per posta.
Per non perdere tempo on line e non stressare i sistemi informatici vado in bici fino al palazzo dell'anagrafe.
- Favorisce un documento prego.
- Ecco la patente.
- Scusi ma chi è questo? Io non la riconosco.
- Come non mi riconosce?
- Non la riconosco. Lei non ha la carta di identità? La patente è valida ma io non la conosco.
- Guardi che la patente è un documento di identità.
- Si certo ma la foto è del 1978 e io non la conosco.
Vado allo sportello 19 dove c'è un addetto al riconoscimento. Ha un orecchino e non porta la stessa collana con la stella a sei punte dell'altro. Fa il certificato e chiede sei centesimi.
- Va bene. Me li dà la prossima volta.
Lo zio si chiamava Giovanni ma dice che gli inglesi lo chiamavano Johnny quando sono arrivati alla masseria di Monaco. Zio Peppe e cugino Vito lo chiamavano Johnny. Mio padre lo chiamava compare perché aveva battezzato Mimma, mia sorella. Che non vedo da quest'estate. La riconoscerò?
Per non perdere tempo on line e non stressare i sistemi informatici vado in bici fino al palazzo dell'anagrafe.
- Favorisce un documento prego.
- Ecco la patente.
- Scusi ma chi è questo? Io non la riconosco.
- Come non mi riconosce?
- Non la riconosco. Lei non ha la carta di identità? La patente è valida ma io non la conosco.
- Guardi che la patente è un documento di identità.
- Si certo ma la foto è del 1978 e io non la conosco.
Vado allo sportello 19 dove c'è un addetto al riconoscimento. Ha un orecchino e non porta la stessa collana con la stella a sei punte dell'altro. Fa il certificato e chiede sei centesimi.
- Va bene. Me li dà la prossima volta.
Lo zio si chiamava Giovanni ma dice che gli inglesi lo chiamavano Johnny quando sono arrivati alla masseria di Monaco. Zio Peppe e cugino Vito lo chiamavano Johnny. Mio padre lo chiamava compare perché aveva battezzato Mimma, mia sorella. Che non vedo da quest'estate. La riconoscerò?
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