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Visualizzazione dei post da 2010

Train of love

Just sitting here in this train chair I believe tonight I dust my head this morning fog is black like milk I wonder why my dad was sick As I rolling and tubling before I die Don't want to know if you say goodbye My baby is gone in the Berlin town She said my wishes are going down Boys and girls come to Rome they say goodbye to this years with love I'm going down in this rivershore When you gave one time a lethal dose

Dinamica del venire

Ero entrato dentro di te unendomi a te come in uno sport di scivolamento acquatico. Tu stavi con la schiena appoggiata al letto e per un qualche quarto d'ora ci siamo baciati. La luce era sul giallo rosso, l'aria era calda come di minestra e di cioccolattini sgusciati. Il respiro si è fatto sempre più forte fino a quando la mia testa si è fatta come una nuvola. Allora mi sono fermato a guardarti perchè l'amore si fa in due e io sono dentro di te. Ho sussurrato qualcosa come per dire, ma quanto sei bella adesso. Poi ho ripreso la danza jazz attorno ai tuoi fianchi e senza fine. Ma la fine è arrivata quando ho sentito che era arrivata la fine di questo amore serale. Il tuo respiro e la tua voce si sono alzati e allora anche io ho fatto lo stesso. Sono uscito dal tuo corpo e dal mio è uscito un liquido che ho trattenuto con la mano. L'amore alla fine dell'amore assomiglia alla convulsione della morte e della nascita, assomiglia alla sceneggiata e alla caduta...

Vento da naca

Mi hanno dato il nome del padre di mio padre. Mia madre dice che non sopportava le luci accese la notte prima di partorire. Neanche io le sopporto in faccia quando sono a letto. L'ospedale dove sono nato è dedicato al Bambino Gesù anche se non ha niente di dolce e carino ma ha le pareti beige e gli infissi di alluminio. Mia sorella, otto anni dopo, invece, è nata in casa con la levatrice, la signora Nuccia. Mia madre dice ancora: “Benediciamo u vento da naca". L'aria mossa dal dondolare della culla tra i due ganci spinta da una mano è il vento. L'amaca improvvisata negli angoli della casa è la naca. "Stù diretturi da clinica si chiamava Giuffrida, aveva 65 o 70 anni. Una mattina è passato con i medici più giovani e gli infermieri e ci disse - La testa di stù picciriddu è cchiù nica del seno che gli dà il latte.” La mia casa era di rosa corallo. Sono cresciuto tra i profumi e gli odori di foglie di aranci, di conigli nella gabbia, terra bruciata, dalie nel vaso ...

Convertire l'avvoltoio

Ho certi amici parassiti malgrado loro. Come invece ne ho altri meravigliosi. I parassiti non ti chiedono qualcosa, però si aspettano che tu faccia qualcosa. Ce n'è una, per esempio, che io chiamo Patty. Sotto Natale ha preso una cassa di bottiglie di olio di oliva da portare ai suoi piccoli rondinini. Ero con lei al bancone quando la vedo sotto il peso del cartone di sei bottiglie da un litro. - Pensavo di portare le bottiglie a due a due in bicicletta. - Ma te le porto io. Mettiamole in auto se vuoi. - E se poi l'olio si ghiaccia nel cofano? Ce la fai a portarle stasera? - Certo che se l'auto sta fuori e si ghiaccia anche l'olio nel cofano. Ma poi si sghiaccia. Sono come degli avvoltoi, girano al largo e non si sente il rumore. Poi ti giri e stanno li a guardarti con i loro occhi di ghiaccio. Parlano poco e quando lo fanno sussurrano. Forse non sono dei veri e propri amici come quegli altri. Non solo approfittano di te. Neanche ti ringraziano perchè il calore li ...

Vittoria di Alem

Alem la pittrice eritrea organizza una cena a casa sua. Mi invita perchè ho comprato il suo quadro intitolato Vittoria. Era l'ultimo rimasto ma non per questo il più brutto. Alla cena si presentano personaggi variegati come il gelato al cioccolato belga squagliato un pò nel freezer. A Milano usa il gusto gelato variegato. Avrei voluto portare con me Agota perchè aveva l'aria di Edie Segdwick e qualcuno assomigliava anche a Andy Wharol parlando di pittori. Ma nel frattempo è andata via, a scroccare il suo prossimo piatto di minestra. Così Agota l'ungherese forse adesso si è data all'accompagnamento e incontra un tassista privato bergamasco che a sua volta accompagna gente con Mercedes. C'è musica etnica ma nessuna rivoluzione nell'aria stavolta. Alem ha cucinato roba forte e piccante mostrando i suoi quadri naif verdi e rossi. C'era anche Anna la triste, a forma di Medusa del Caravaggio, che aspettava invano la telefonata di un uomo meraviglioso di Torino. -...

Due atmosfere

Ho un ranch nel far west. Senza acqua corrente, senza tv, senza carta da parati. La luce elettrica la porta un palo e le stanze si illuminano. Il pavimento è lo stesso cotto siciliano 12 per 12 che aveva nonna Micia nella masseria di Franchetto più avanti. Qualcuno ha portato via l'antenna tv perchè gli serviva e perciò ora è rimasto solo il palo su un lato della casa. Le quattro stanze sono in fila una con l'altra e si attraversano come quando a Versailles il re di Francia attraversava le sue. Queste hanno un difetto, non hanno finestroni ma solo porte di ferro. - Le facciamo verde bosco. Va bene? - Sì, va bene verde bosco. Ma il bianco delle stanze che bianco facciamo... - Bianco bianco. Come esce dalla latta! Quando dal cielo  piove  l'acqua scende dai canali di terracotta del tetto accostati e incavalcati uno sull'altro. Da un tubo di alluminio, se i passeri non l'hanno intasato, la pioggia riempie la cisterna fino a un punto di colmo , il troppo pieno. Da l...

Non la riconosco

Devo ereditare una salma di terra e un mezzo garage da mio zio. Ci vuole un documento del comune.  Ho bisogno di un certificato per il prossimo lunedì mattina ma per averlo on line devi avere il pin che puoi richiedere on line chiamando dalle ore oppure, più facile, acquistare in lettore di card e infilarci la card regionale dei servizi. Faccio il numero verde del servizio on line del comune, risponde un signore gentile. Mi richiameranno dopo, nel 2014, e lo invieranno per posta. Per non perdere tempo on line e non stressare i sistemi informatici vado in bici fino al palazzo dell'anagrafe. - Favorisce un documento prego. - Ecco la patente. - Scusi ma chi è questo? Io non la riconosco. - Come non mi riconosce? - Non la riconosco. Lei non ha la carta di identità? La patente è valida ma io non la conosco. - Guardi che la patente è un documento di identità. - Si certo ma la foto è del 1978 e io non la conosco. Vado allo sportello 19 dove c'è un addetto al ricono...

A Vasadonna

C'è una strada che mi piace fare perché è vuota di altre macchine. Sale verso la collina lasciandosi alle spalle gli uliveti e gli aranceti del feudo di Valcorrente. Si passa da Vasadonna e poi dalla chiesa della Misericordia. Ogni curva è sempre più ampia e dal muretto di pietra il ciglio, senza avviso, diventa un guardrail di lamiera. Più avanti c'è il campo di calcio, il comunale del San Gaetano coi suoi eucalipti a fare da frangivento. Mi sono fermato davanti alla grande siepe sulla curva, forse tre anni fa in queste settimane e col cellulare ho fotografato la matassa di verde e di rosso. Poi ti avevo spedito il souvenir di un mazzo di fiori virtuali. Tu mi scrivevi ogni tanto e io ti rispondevo risparmiando sullo psicoterapeuta. Anche altre volte, nelle diverse stagioni, per la stessa strada sempre in salita, si vedeva questo broccolo infiorescente. La siepe ora ha sommerso il guard rail. Nessuno la cura e chissà quando improvvisamente sparirà bruciata dal fuoc...

In the rain of Bergamo

We stand in line for a concert ticket and a coffee in a small cafe in Bergamo. As I standing inside the rain I hear a voice calling on a microphone after the fanfara introduction. He is the same old road manager voice. "Please welcome Columbia Recording artist, the poet laureate of rock and roll", this time with a quite and more profound semi tone. He also stops at "substance abuse" and "meet Jesus". And finally Bob Dylan in person and still alive, appears to thousand and a half people late in september 2008. Bob is in black suit. Cap is white with a feather on the left side. He love that since seventies and you see in Us Rolling thunder review. And thunder is in the air at the top of the hill, north in the valley, 30 miles from Milan. This is the city of Resurgent Mille for the New Nation. But one thousand soldiers went to South of Italy in 1861 and they came from Bergamo. Strange that now they host a secession movement and party Lega Nord. They shout ag...

Temptations

Era d'estate prima degli esami della maturità e andava tutto bene. Il paese era in festa di sera e di domenica, il cielo azzurro e l'aria restituiva il fresco profumi dei fiori a consolazione del freddo e del gelo dell'inverno piovoso. I turisti tedeschi, di mattina presto, salivano in auto verso la montagna. E le ragazze camminavano con le gonne corte sulla pietra nera del decumano romano. Dicevano la Strada Dritta, ora via Roma (la ex Via Etnea), con un marciapiede ampio rifatta nel settecento dopo i sette terremoti e le slavine di pietra incandescente. Io portavo la maglietta con le strisce orizzontali, i capelli erano più lunghi buttati indietro e i pantaloni si aprivano a zampa d'elefante. Nel pomeriggio, sulla vespa con Pippo Katango, inseguivamo le femmine o passeggiavamo davanti casa perchè a volte stavano all'ombra dei pergolati. Le caruse si affacciavano dalla finestra e noi tornavamo indietro due o tre volte. Le madri, intanto, passavano i pomodori pela...

Pippo Katango

Io non parlo l'urdu. Ho mentito, è vero lo confesso. Volevo solo farmi notare o forse era una nota stonata per essere divertente. Mi piace essere divertente quando mi sento bene. Mi piace condividere il positivo, meno il negativo. Ho detto di sapere la lingua urdu non sapevo neanche dove si parlasse l'urdu. Invece la parola urdu fa rima con urzu, che vuol dire grezzo nella mia lingua siciliana. Una persona urza è una persona poco urbana.  - Ma quanto sei urzu! dicevano a un terzino della nostra squadra di calcio. Io avevo i piedi buoni, invece Pippo aveva i piedi come il ferro da stiro. Gli avversari attaccavano sulla destra con l'ala destra. Pippo si presentava davanti e spazzava la palla. A volte spazzava anche l'avversario. E allora il tifoso critico gridava a Pippo: - Urzu! Lo gridavano anche ad altri, a tutti quelli che rovesciavano per la terra senza erba avversari pericolosi. L'urdu si parla in Afghanistan o Pakistan. Mi sta simpatica la parola. Mi stanno...

Materasso ad aria

La prima volta che ho incontrato Mary Lanotte aveva un cappottino bulgaro alla fermata del treno. Siamo andati a passeggiare su una strada stretta e asfaltata in direzione del castello di Bolognate, un mezzo metro sopra il livello dei terreni intorno. Lei portava i pantaloni e non ha mai smesso di farlo finora. Forse per risparmiare si nutriva solo di caramelle blu e di yogurt alla mela. Quel giorno stava in piedi con la schiena dritta vicino a un sottopassaggio del treno. Più il tempo passava e più le cose da dire erano andate a finire in un solo vortice di tensione dissimulata. - Perchè ti ho invitato? - Cosa sono venuto a fare fin qui? Il campo di mais scorreva di lato, i gatti giocavano dietro una recinzione di legni marci e il ristorante era freddo e vuoto come la neve di questi tempi. Quando Mary ha visto il menu è scoppiata in una risata falsa compulsiva. Ho detto al cameriere - Ci porti i quadrucci in brodo. Ho pensato - Almeno ci scaldiamo e poi nel caso si aggiusta tutto con...

Denti gialli

I denti sono gialli e non porto ancora una cravatta marrone. Così stamani ero convocato per la rituale ablazione del tartaro. La novità è il trattamento che stavolta è andato oltre ogni previsione grazie alla nuova addetta alle pulizie, signorina Lucca. - Si Lucca, ma di nome?. Non si sa. Nei corridoi c'è un'infermiera isterica e un'altra dolce. Quella isterica è secca come il pesce stocco. Quella dolce è giovane e alta con degli occhi celesti. Il medico, invece, è interista e gradisce i regali dei pazienti siciliani con arance e acciughe da fare in insalata. "Metta anche la cipollina fresca, dottore.". "Ah, questa mi mancava." Vado dal dentista ultra milionario in zona Lamarmora e ospedali forse dal '92.  In un giorno d'estate tale Pesoli, detto il tricheco per via del lungo riporto dei capelli, ha confezionato un perno di titanio con delle alette proprio davanti al palato di sotto. I dottori milanesi decidono in fretta e in fretta incassano i...

Broccoli affogati

I broccoli che ho mangiato a New York in una sala delle riunioni erano bolliti e senza sale. Stavamo in un palazzo a Liberty Street di fronte alle Twin Towers, saliti in ascensore parlando all'orecchio di un portiere italo americano. Ci apparecchiano davanti togliendo le matite e i bloc notes e piazzano i broccoletti freddi e sciapi mentre uno fa anche i salamelecchi. Pensavano di farci una cortesia, era meglio una bella bistecca di Smth & Swolensky. Invece i miei broccoli sono saporiti e afrodisiaci. Cipolla rossa, salsicce di maiale a pezzi, pecorino a pezzi, olio, sale, un dito di vino bianco, a fuoco lento, coperti da un coperchio. Al broccoletto si taglia la cima, quella specie di giubba verde a pallini che assomiglia a un pino marittimo maremmano. Si potrebbe anche mangiare crudo togliendo la parte dura del gambo e lasciandone il cuore. Ma sarebbe un'insalata e non lo stufato di verdura da cucinare senz'acqua. Sarebbero i broccoli affogati con salsiccia. La pr...

Citrullina nell'anguria

- Ero a Milano a settembre e mi chiamano per giocare a pallone di sera tardi - eh, a settembre, sì - passo per la circonvallazione e vedo il chiosco delle angurie, non c'era nessuno - giusta operazione di marketing da parte dell'angurivendolo - perchè forse il massimo della consumazione di angurie di estate arriva verso le undici o mezzanotte, quindi mi siedo al tavolo e affetto la fetta di melone rosso e dietro alla parete appesa c'era la fotocopia dell'articolo più o meno lo stesso che citavi, l'anguria come il Viagra, un energetico buono per la mia partita di pallone ho pensato, ma quello che mi piace di questa scena è il deserto del chiosco e lo scorrere del tempo - tu hai questa mente "cinematografica"... - i suoni della circonvallazione erano bassi questa volta, il chiosco era pulito coi tavoli puliti, senza tavaglioli accartocciati ed ero seduto sotto un albero sulla sedia di plastica a guardare il traffico della rotonda e le fronde degli alb...

Priccante

Stamattina ho messo un abito odioso. Sembro un priccante, come un corvo nero con le spalline troppo larghe. E' un giacca e pantalone grigio da grande magazzino tipo Sma dall'insegna verde che non esiste neanche più. Tanto è vecchio, tra l'altro. Fortuna che l'ho messo poco. Il fatto è che casca male, troppo lunga la giacca che nel frattempo riporta un buco nella tasca interna. Se per caso metto dentro il cellulare, il cellulare scivola giù in tutto il resto del fondo della giacca. Anche il primo bottone non combacia più con la sua asola perchè è stato riattaccato male. I pantaloni poi hanno un difetto di manutenzione. Si è scucita la cucitura che tiene in pedi la piega in basso e dunque se sbatto troppo i piedi un pezzo di stoffa esce fuori e sventola via. Dovrei abboattarmi, mi pare di essere un controllore dell'Atm. Anzi, no. Un ausiliario della sosta a tempo determinato senza la solita compagna ausiliaria che gli legge il regolamento. Faccio raccapriccio, pena e...

Lettere spaziate

Ricevo la tua lettera oggi dopo un anno. A novembre ci siamo presi e lasciati e a novembre torniamo sempre a parlare. e ci parliamo senza parlarci veramente, ognuno per conto suo in città diverse, mentre torniamo a casa ognuno alla sua casa, e ci diciamo, pensando, le stesse cose che ci siamo dette sempre, ci prendiamo da una parte e ci abbracciamo senza fine. Perchè ormai dopo trenta anni non siamo solo noi due che abbracciamo, ma qualcuno e qualcos'altro oltre alle nostre vite, stringiamo nel petto dell'altro, dell'altro che ci appartiene dobbiamo restare insieme per questo adesso e per un altro pezzo. Poche scosse nella vita, una scossa per i nostri venti anni, sulla panchina senza spalliera a cavalcioni uno contro l'altro, un braccio di ferro senza sfiorarsi se non con le braccia, nelle strade lucide di una piazza rotonda sotto l'obelisco, in una stanza di tre metri e la sua tavola rotonda, sulla sedia rossa di un cinema vuoto all'intervallo...

Tiramisu regalo

Ho preso una torta intera di tiramisu ma gli amici non c'erano e così ho mangiato quattro fette insieme alla Mariposa dell'Ellesponto e alla Suni Schiatze. I suoi amici non sono venuti perchè il giorno della cena era un altro. Quindi abbiamo cambiato programma l'altra sera. Lei, la tedesca, è la stessa che che ha rifilato a Clemence lo stoccafisso ancora crudo dopo quattro giorni di ammollo. Così adesso ho una mezza porzione di una torta intera di tiramisu avanzato ma è fresco, lo giuro.  Lo ha fatto la signora della pasticceria di Viale Bligny, quella nera come il corvo e rossa di fuoco come la carbonella accesa. Chi lo vuole si faccia avanti. Purtroppo non posso portarlo via. A sentirlo è freschissimo, forse resiste fino a martedì a pranzo. Madre e figlia lo hanno fatto e dicono di venire da Scilla, la Calabria di fronte a Cariddi. Posso ancora servirlo dopo le pennette allo stoccafisso norvegese che mi hanno regalato in cambio della ricetta.  Stavolta la tele-ric...

Dice le melanzane

Una sera lei stava a letto con la gatta accanto e i due cani per terra. Doveva cucinare per due ma aveva la febbre a 40. Avrebbe dovuto alzarsi e intanto aveva aperto la finestra sugli amici. Si parlava perciò di tulipani e di Charlie Chaplin che inciampa sulla fioraia e si innamora. Si parlava della stagione che va e di tutte le volte in un anno che si ha la sensazione di inciampare e di sentire il suono di un nome o dei propri passi. - Beh prima dobbiamo passeggiare per quel parco che hai nominato l'altra sera - Certo, prima di tutto - Quel "tutto" ha una strana valenza, non è un "tutto" qualsiasi - Mi fai venire i brividi, mi si arricciano le carni - E che le parole sono molto potenti. Meglio se parliamo di ricette. Cosa cucini stasera? - Non lo so. - Mi è venuta voglia di melanzane fritte. - Sentiamo come le fai, come le tagli le melanzane? - Spesse. - Allora promossa.

Per dirlo

Lo so che tra poco scappi allora perchè ti preoccupi perché non ho le parole per dirlo perché sei tu, punto perché i sentimenti e le emozioni che ho provato per te tornano solo per te e sono quelli che mi fanno sentire bene anche se sto in ansia ma ora non ci sei perché a nessuno ho bisogno di dirlo, quello che dico a te traduci tu, che sei capace -------------- Soon you leave me again but don't worry, I have no words to say about because you, my feelings come back here just for you, and they make me feel alive,  I don't need to say anything to anyone what I say to you, So translate, please. You are able

Sacchetti per il Mondo

Una casa senza aspirapolvere è come una carta sporca, non pare buona. L'allarme arriva da lontano, da questa casa dove sono nato e dove c'è ora un nuovo inquilino preposto alla sua cura. Dice che ha finito i sacchetti dell'aspirapolvere, è andata fino da Euronics ma di sacchetti per il modello Electrolux non se ne trovano. E' la cosa non stupisce perchè il modello è vecchiotto. Ma, scusa, perchè all'Euronics? Lo ha detto Mimma, la mia sorella esperta di cleaning rooms interpellata dalla esperta moldava fino a Terni. A questo punto ci penso io, le ho detto. Te li trovo a Milano i sacchetti codice Z1172 per il modello Mondo. Anche perchè qui è pieno di negozi specializzati come questo vicino alla Darsena. Infatti sono le ore 12,31 di sabato quando picchio sui vetri del negozio Tutto per l'Aspirapolvere. La signora dietro il bancone poteva aprire, avesse voluto. Invece ha detto con gentilezza: "Apriamo alle 15,30". E io alle 15,30 avevo da fare con la...

Tutti i Santi

Tutti i Santi, il primo di Novembre, non è il mio onomastico ma di chi si chiama Santo. A me hanno dato un altro nome, cioè Turi, che sulle carte risulta come Salvatore. Ora la festa del Salvatore è una festa speciale che dura una settimana. Ogni santo ha il suo giorno, ma il Salvatore non è un Santo. Perciò la festa per il suo nome è la festa del Corpo del Signore, il Corpus Domini. Comincia di giovedì e finisce il giovedì l'altro. E' un giorno di festa che cade sempre di domenica e la sua data cambia, come cambia la prima luna di primavera per la Pasqua e per tutte le altre feste a seguire. Per le strade si spargono i petali di gelsomino, di rose rosa e di altri fiori profumati. Poi sulle lenzuola bianche i paramenti sacri quando arriva un piccolo corteo in processione. Si cantano le lodi al Signore, le donne indossano il velo e le candele danno luce ai volti dei bambini. Più tardi in un altro giorno del mese di giugno un fuoco si alza all'incrocio delle strade. I ragaz...

Long & windin' road

Siamo andati fino a Rozzano dopo un gigantesco commerciale a risentire lo stesso concerto di sempre io e Andrea. Lui chiama Gigi Cifarelli, è milanista, imita Totò di Malafemmina e corre in bicicletta. Stasera Gigi non voleva suonare Jimy Hendrix, ha detto che i vicini non avrebbero gradito. Meglio le ballate tipo Sophisticated Lady di Duke Ellington o cose del genere. Il chitarrista è un uomo nudo che suona su un palco, deve fare le battute e stasera non vuole suonare la Stratocaster che lui chiama Castrocarter. Ma stavolta ho chiesto un bis al chitarrista jazz, questa è la novità, e me lo ha concesso. La canzone dice qualcosa a proposito di una strada lunga e ventosa. Forse la voce di Paul Mc Cartney si addice all'aria di abbandono e della sera. Come questa sera si addice alla voce e ai vocalizzi del chitarrista jazz appena sposato che canta alla Cascina Grande davanti ai suoi amici. Don't leave me waiting here, lead me to your door E' stato l'ultimo singolo dei Be...

Ricetta al tartufo

Apro il frigo e guardo dentro il frigo. Poi sturo il lavabo dei resti del the verde argentino che ha portato la zia Gaby di marca Monterosa. Dentro il frigo c'è la burrata, un vasetto di tartufo dello scorso Natale, il resto del melone giallo con al centro pochi semi e il formaggio stagionato.  A questo punto è tutto più facile. In un piatto cavo convesso anche bianco o spunticato taglio a pezzetti il pane. L'idea è che il piatto va mangiato con il cucchiaio per due motivi. I denti possono essere affaticati dal birthday party del sabato e comunque è sempre piu comodo usare una mano anzichè due. Mangio e guardo e sfoglio oppure mangio, sfoglio e navigo nell'etere.  Alla base del pane a pezzi si aggiunge a pezzi anche la burrata che è una mozzarella con al centro una crema. Poi a cascata la crema di tartufo, che è marrone ma non bisogna pensarci, olio extravergine di oliva, del peperoncino sparso, del basilico fresco e il melone giallo a pezzetti. Riminare e mangiare senz...

Surgelati al sole

A Milano nella mattina la luce radente del sole casca nello stesso senso della strada a S. Ambrogio. Gli occhi, perciò, non vedono niente al di fuori del marciapiede di pietra delle Prealpi. Si cammina verso il sole e non si vede nulla se il sole è limpido. Ma oggi non lo era. Il sole di oggi è bianco come la luna piena di ieri sera. La differenza è che il bianco del sole di oggi è mischiato con il bianco del cielo. Mentre la luna di stanotte era una specie di palla di perla nel blu. Quello che si vede sono i surgelati esposti in vetrine pulite a cura dei francesi della Picard. La monoporzione di spaghetti alla mozzarella si scalda al microonde in 4 minuti dice la confezione. Il negozio non è un negozio. E' un supermarket dove la mattina tutti i frigo sono pieni di scatole. Le commesse sembrano infermiere vestite di bianco. Le pareti sono vuote e beige. Tutto è beige e francese. Tutto è freddo, più freddo di fuori. Ma tutte le scatole sono rosse e la commessa è bene in carne. Com...

Tornavento di Malpensa

Ho inciampato su un lato dell'autostrada verso il cielo, la pista di decollo con i suoi hub e gli assistenti di volo con la guaina del salvagente. Eravamo verso la Malpensa aeroporto nella frazione di una frazione di un comune dal nome comune della zona fatta di Olona e di Olgiate. Erano le 11 di mattina e nel tavolo a fianco servivano colazioni a base di formaggio, salami di colore rosso acceso e vino rosso. Prima ci siamo persi tra le rotonde anti traffico ma poi l'ho convinta a fermarsi e fare due passi verso una piazza davanti alle cattedrali bianche del Nord. Con la sua bocca da cowboy ha detto: "Ti porto in un posto dove non sono mai stata". Sull'altipiano di Tornavento eravamo, dove si apre il teatro dell'ultima pianura della grande Padania. Che è un grande stato ultra piatto circondato dalle Alpi e Appennini oltre i quali bivaccano gli altri italiani, mantenuti dalle tasse prelevate ai lavoratori della Terronia e della Arabia giunti fin qui. Lei res...

Donna gatta & co.

La donna gatta si distingue dalla donna serpente per via degli occhi chiari e a palla.  Invece la donna falchetto ha lo sguardo a punta e le pupille assomigliano ai pallini da caccia. Se vedi una donna sotto ipnosi è la donna gatta. Se ti senti paralizzato allora hai a che fare con la donna serpente. Se qualcuno si struscia sulle scarpe è la donna camoscio. Poi c'è la donna capra, rumina quando mangia e la bocca va in senso orizzontale per triturare bene le zucchine. Resta con il muso chiuso e tiene lo sguardo basso sul tavolo,  a differenza della donna cerbiatto che invece spalanca gli occhi neri e lascia folgorati i passanti. Tutti sanno della donna gallinella che muove il collo a scatti senza roteare gli occhi tondi piccoli e invisibili. E' magrissima come una stele ma morbida con le piume improvvisamente lunghe e lisce da accarezzare. Resta la donna bufalo, una fuori serie alta e gobba, mostruosa ma anche orribile. E, infine, la donna sfinge dal...

Basso e tarchiato

Sono alto (basso) solo 1.70 cm., forse anche meno. Quindi sono piccolo come si dice. Ieri sera uno che ruttava sul campo ha detto al suo compagno di squadra: "Stai attento al piccoletto!" Io gli ho girato intorno e ho fatto goal lo stesso, anzi due perchè ne potevo fare almeno quattro. In compenso ho un fisico quasi atletico. Facevo gli addominali la sera prima di andare a letto. La stanza era così fredda che anche le coperte sembravano di ghiaccio. Il pavimento era umido con le sue scagliette di marmo ma io saltavo per dieci minuti e poi mi infilavo sotto le lenzuola. Dopo dieci minuti erano un paradiso. Vado in piscina ogni tanto ma è così noiosa che potei annegare per lo sfinimento del pensare a tutti i pensieri in ammollo. In questi mesi ho messo una piccola pancetta e di conseguenza sono arrivato alla soglia di 72 chili. Normalmente sono sui 68 o 69 kg. Quindi, riepilogando, sono basso e tarchiato. La faccia è quella di un bambino o di uno troppo vecchio a seconda di c...

Disappear in the water

Some senses changes, emotions goes dimmer. The same feel and the same smile, over the time, turn into something else. As a awl that enters the skin but the skin receives without bleeding. Pain and pleasure to see you go or hold you back, a kiss or a pat on the doorstep. I miss you, darling, like the moss on a rolling stone. I miss you when you say goodbye, or say thanks for taking me with you. We will meet again another time, wait for me next time. How often reaps the grain in a year? How can sow all these ears, and who eats? Tell me everything now, it is done your time. Here comes the time to wait and reborn rather than leave and disappear.

Uscirò fuori

Andrò cercare i frutti tropicali del mercato peruviano dove le modelle ridono e parlano basso. Busserò alla porta della fata e accosterò le sue tende rosse quando lei ripete prendimi sempre. Salirò sulla collina della foresta ad abbracciare la donna delle sorgenti nella caverna di basalto. Sentirò il conforto di un viso che si stringe verso la mia mano quando si piega verso un lato solo. Andrò nella mia stanza ad aspettarla fino a quando la campana suona e lei dirà qualcosa muovendo la sua mano.

Albanese spazza il semaforo

All'incrocio con la via di Porta Vigentina e la cerchia dei Bastioni, la città di Milano vanta un presidio importante. E' una donna vestita da uomo che chiede mezzo euro a tutte le auto senza promettere lavaggi di vetri. Di solito piazza sulla siepe le sue borse e poi passeggia lungo i diversi finestrini come una guardia rossa del Cremlino davanti alla tomba di Lenin. Ma oggi l'albanese del semaforo ha fatto un regalo a tutti i milanesi. Armata di scopa da spazzino, non minaccia i creditori automobilisti. Semplicemente toglie di mezzo i mozziconi di sigaretta, perchè con le ferie l'Amsa va in vacanza e il suo territorio è come un ufficio in disordine già alle undici di mattina. L'albanese è piccola e magra. Avrà i suoi 50 anni con un solco lungo il viso come una specie di fossato. Chi si ferma al semaforo ha già le scatole girate e in più deve sorbirsi la minaccia universale del senso di colpa per non aver sfamato i suoi poveri familiari. Così la maggior parte si pr...

Setti fimmini

Sono tutte uguali le donne della mia vita. Si lamentano sempre di qualcosa e io le ascolto. Le rassicuro quando piangono o se parlano delle mie assenze o degli imbrogli. Di solito hanno gli occhi neri e grandi, però, per rovinare tutto, portano la frangetta sugli occhi o qualcosa di simile. Le odio per questo e perciò ho fondato dentro di me l'MLF, il Movimento per la Liberazione della Fronte. Le amo per compassione e le adoro per passione. Il lamento del dolore si trasforma in lamento di piacere e questo è il miracolo. La pelle è bianca e liscia, la bocca è morbida e crudele. Confido sempre nel gioco della scoperta del mistero insondabile che si cela dietro alla decisione: "Porto la mia borsetta con il trucco entro la borsa più grande oppure la metto a parte nella valigia quando parto?" Sogno sempre che mi prendano così come io le prendo. Vorrei che mi seguissero sempre nelle mie manie. Ma non lo fanno quasi mai quelle che amo. Invece lo farebbero sempre quelle che mi ...

Sing a song for me

Come suono? Non so suonare. Prendo la chitarra acustica e suono. Non ci capisco niente di bemolle e di scale. Non so leggere la musica. Però le canzoni nella stanza e nelle strade le ho sempre sentite. In questo periodo suono Hollis Brown. Parla di un povero negro del Sud Dakota. Ma ha una melodia antica e diabolica che funziona sempre. Sono due accordi. Mi minore e Do. Quindi più che altro devo essere intonato, ricordarmi le parole e dare il tempo giusto. Oppure mi esercito con l'arpeggio per Dont think twice, it's all right che ha una progressione fantastica. Mi piace anche il giro di Non è Francesca e I wish You were Here. Adesso che ho imparato a suonare qualcosa non ho piu tanto tempo per suonare. Mentre quando avevo il tempo di suonare perdevo tempo ad accordare la chitarra e mi restavano dieci minuti per provare. Il regalo che cambia la vita me lo ha fatto Andrea, un accordatore che da le indicazioni giuste quanto tiri la corda da una parte o dall'altra. Risparmi...

Food designer

St. Moritz.  Ci troviamo a tavola in quattro o cinque. Lui beve sempre vino rosè di marca e mangia solo tonno rosso. Lei si presenta in ritardo magra e dal collo allungato. Poi ci sono altri commensali di contorno tipo uno che fa le battute a gettone e si sbrodola la camicia.  Ora se hai bisogno di una cena particolare? Di quelle con tanti manager allupati da tenere in un luogo sconosciuto. Oppure di signore per bene a caccia di professionisti. Allora chiama la tua food designer. Una che va deep sull'insalata di crostacei. Porta sul seno le coppette di pelliccia fru fru nere nere. Ma è così calibrata sulle tue esigenze che ti spara domande a raffica del tipo: E tu cosa hai preso oggi a pranzo sulla terrazza del Paradiso? Io non mi ricordo veramente. Posso assaggiarti questa creme brulé? Ha un'aria che sa di buono. La food designer intervista gli chef per una radio tutte le mattine di un giorno della settimana e va in replica delle 16,45 alle. Ma adesso non ha importanza. La...

Zazzamita blues

In un pomeriggio di giugno, dietro al sole al tramonto, sono tornato a Franchetto. Dopo la barra, verso l’eucalipto, i passeri sono scappati via. Lasciando nei nidi, al rumore dei miei passi, le piccole ali a frullare. Anche un predatore, un’aquila o uno sparviero con due metri di ali, è volato verso il piccolo canneto e le rane. Di traverso sulla panchina di ghisa i braccioli lasciano i segni sulla schiena se, anche adesso, mi sdraio come per dormire. Alle spalle c'è il muro della casa, grigio per la calce e il cemento. Sul muro il geco e la geca aspettano i loro moschini invisibili. Uno dei gechi, che qui è femmina e si chiama zazzamita, si attacca alla schiena da sotto la camicia e non va via. Finchè, camminando verso il rumore della caffettiera, non lo prendo tra le dita e lo riporto fuori. Nella testa ho un sonno che potrei dormire per giorni interi. Il sole ha asciugato la terra e il vento arriva ora a rinfrescare la memoria. Ho chiuso gli occhi e ho dormito per alcuni...

Intervista al guru

Ginevra. I moltiplicatori di soldi a palate si vestono di abiti e cravatte. Come li vedi da lontano pensi subito, ecco la parvenza della bisca organizzata. La ragazza che porta il caffè assomiglia alla principessa Sissy di Austria assassinata proprio qui di fronte sulla passeggiata principale di Ginevra. Potrebbe fermarsi a parlare se solo si potesse rompere la procedura rigida del benvenuto: gradiscono un caffè? Si, grazie. E dell'acqua gasata per favore. Che più ne bevi e più hai sete tanto è dura e opaca questa di Evian. Il mondo degli affari? La risposta del banchiere è sempre la stessa. Siamo moderatamente ottimisti. Oggi ci piace il titolo di questa ferrovia canadese. Percorre l'America in lungo e in largo e non fa fermate intermedie. I governi faranno i tagli? Speriamo che l'Euro affondi al più presto e non se ne parla più. I vostri soldi dateceli tutti, li teniamo qui insieme ai lingotti d'oro che pesano molto. A portarli c'è sempre qualcuno di braccia fo...

Soli nell'universo

Correvo in bici verso l'appuntamento con un paio delle mie mutande in tasca, cacciato da casa per ruberie e menzogne. Arrivato al chiosco ordino due caffè a portar via e una brioche con la crema, per me e per lei, segata in mezzo per evitare di lasciarne un pezzo senza crema. Ma l'incontro con la specialista in affari di cuore non era fissato per quel giorno e il campanello squilla senza risultato. Allora sto per uscire ma, fatto il secondo gradino, si apre la porta nel buio e salta fuori una tipa alta ma con ampia scollatura. Che dice: "Oggi non c'è nessuno." Allora, con i bicchieri di plastica tappati dalla plastica in mano, dico: "Ti posso offrire un caffè visto che l'ho portato? Almeno lo beviamo insieme se ti va." E lei dice: "Grazie, la brioche però no. Ho già fatto colazione." Così parliamo del più e del meno seduti al tavolo delle riunioni. Lei parla di pubblicità, io parlo di newsletter. Alla fine raccolgo le briciole sparse dell...

Sparito nell'acqua

Le emozioni si allontanano. Lo stesso tatto e lo stesso sorriso, con il tempo, diventano un'altra cosa. Come un punteruolo che entra nella pelle ma che la pelle accoglie senza sanguinare. Dolore e piacere di rivederti andar via o di abbracciarti di nuovo, un bacio o una carezza sulla porta di casa. Mi manchi, tesoro, come il muschio alla pietra che rotola via. Mi manchi quando dici buon viaggio, o dici grazie di avermi tenuto con te. Ci rivedremo un'altra volta, aspettami per la prossima volta. Quante volte si miete il grano in un anno? Come si fa seminare tutte queste spighe, e chi se le mangia? Raccontami tutto adesso, si è fatta la tua ora. E' venuto il tempo di aspettare e rinascere anzichè partire e scomparire.

Altri mari a Fondachello

Sicilia dell'Est. In inverno la carbonella di scorza di mandorla e le foglie di arancio per i conigli nelle nasse si mischiavano alla salsa di aglio e pomodoro. Ad aprile, invece, nel vicolo esposto ai venti il profumo delle prime zagare si perdeva dalle narici in una zona impalbabile della testa. Ma come veniva l'estate, nel pomeriggio, la signorina della radio ripeteva a litania le quotazioni delle Rinascente privilegiate e poi la voce dell'uomo annunciava le temperature massime di Cagliari Elmas e Santa Maria di Leuca. E finalmente un mattino presto si apriva il mare, dopo un'ora di vigneti a terrazze, davanti al corteo dei pellegrini venuti dalle colline. La 600 blu a 3 porte di zio Santo, con la direzione inversa dello sportello in favore di gamba, poi la nostra 850 sabbiata come una jeep militare nel deserto e la 128 pistacchio di zio Mario. Dai finestrini in corsa entrava nel naso l'ossigeno del mare e la salsedine, i pini marittimi o il colore turchese de...

Grazia

Le persone sono graziose o no. In quel caso sono disgraziate. A volte l'aspetto fisico può essere gradevole ma il portamento invece no. Una persona graziosa può vestire di stracci. Uno straccione può essere un poeta. La grazia è un dono della natura. Io vorrei averne tanta di più. C'è chi ha tanta grazia e si vede dal cuore che ha. C'è chi ha ricevuto in dono la grazia di un sorriso, come te per esempio o la Ciangottini ne La dolce vita. C'è chi inciampa sulla sua ultima meta. Grazie per avermi mandato in orbita su questo rap della sera della luna piena.

Dentro la betoniera

Strada di ponente. Non mi piaceva giocare da solo perchè ero da solo in casa. Così il mio teatro era la strada davanti. Passava Giannitto in bici ed era così magro che si vedevano le ossa. La sua bici era come la mia, i suoi occhi avevano sempre un contorno rosso e qualche pezzetto di muco giallo. Si andava per i prati nei sentieri in mezzo all'erba. Ma nei quartieri vicini c'era un'altra banda di ragazzini e dovevamo stare attenti. Ci sbarravano la strada in tre o quattro e cominciavano a prendere le ruote a pedate finchè non si faceva la lotta o si scappava. Il capo si chiamava Santo ma era il più cattivo di tutti. Pasqualino invece era grasso e non mi faceva paura. Giannitto mi veniva a cercare sempre, la sua strada era meglio della mia per sparare con le pistole a caps. Una volta d'estate si giocava a nascondino e siamo finiti dentro una betoniera. Vincevo sempre a qualsiasi gioco si giocasse. Il cugino di Gianni si chiamava Turi e portava sempre il fazzoletto bi...

Madeleine alla mandorla

Piazza Dante. Nino Signorello è il fondatore della sua pasticceria. "Ce l'hai i biscotti coi fichisecchi?" gli ho detto. "No, dopo la Befana non li faccio più. Non c'è nuddu ca mi ddumanna." Nino era con me alle elementari, ripetente e un poco storto. Non studiava ma in compenso usava il banco di scuola per suonare la batteria con le sue lunghe bacchette nell'ora di ginnastica o per la ricreazione. Lui ha aperto il suo locale nel '73 vicino alla palma della chiesa del Purgatorio. Io invece ho aperto un circolo culturale a fianco, l'Arcus Club, con manifesti di Lou Reed alle pareti e un presidente falegname che la sera parlava di spazi nuovi dove andare a "spaziare". Adesso non si chiama più Buco bar ma porta il nome di Nino sulla carta velina con dei raggi di luce psichedelici oltre quel buco. Invece il mio circolo culturale ha chiuso quando sono andato a Roma e, al suo posto, prima una gioielleria e poi un'agenzia per il disbr...